Brindisi, 03/11/2006

8Giugno, CDR nelle Centrali: ”Mennitti si esprima”

Finalmente le istituzioni locali martedì 7 novembre si riuniranno nel Comune di S.Pietro, per discutere e, presumibilmente, per assumere una comune presa di posizione sull’ipotesi di utilizzare il combustibile da rifiuti nelle centrali elettriche di Brindisi, in particolar modo in quella di Cerano.
Ormai è acclarato che controverse sono le opinioni e le valutazioni sugli esiti della sperimentazione dell’utilizzo del CDR in co-combustione con il carbone, in corso a Fusina.

Certo è che i dati aziendali e gli studi scientifici e comparativi con altri sistemi di smaltimento del cdr, dicono unanimi che il saldo inquinante è assolutamente negativo, in quanto è confermato un aumento delle sostanze inquinanti presenti nei fumi, nelle ceneri, nei gessi e nelle acque di scarico.
Se pensiamo che la potenzialità di bruciare cdr nel polo energetico brindisino è quattro volte superiore a quella di Fusina, immaginiamo quali quantità di emissioni acidificanti (derivati del cloro e del fluoro in testa), e di microinquinanti organici policlorurati (le famigerate diossine!, e altri cancerogeni) si disperderebbero nell’aria, sul suolo, nelle acque, nei polmoni.

Le quantità di emissione del cloro, del fluoro, delle diossine, ecc., sono 20 volte superiori rispetto ai valori di quelle che si hanno bruciando solo carbone, che pure va significativamente ridotto, come prevedeva la Convenzione del 96, e come va fatto, al fine di raggiungere equilibri di compatibilità ambientale minimamente accettabili.
Anche a questo fine, il Comitato 8giugno giovedì prossimo procederà alla propria costituzione formale, per richiedere in quanto tale alle istituzioni preposte, di partecipare, a quella fase negoziale con le società elettriche, che necessariamente dovrà aprirsi.

Ma il pericolo del cdr da bruciarsi nelle centrali, a Cerano innanzitutto, non è affatto scampato, rimane dietro l’angolo, se è vero che il Commissario Straordinario Vendola, entro l’anno dovrà decidere come “chiudere” il ciclo dei rifiuti in ogni provincia pugliese.

Eccezionale deve essere quindi la mobilitazione popolare, per ricordare alle istituzioni decisorie che non si può commettere “un crimine” contro un territorio già segnato dal tributo di inquinamento ambientale che sta pagando, quale è l’area a rischio di crisi ambientale e di incidente rilevante.

Dell’area a rischio fa parte anche il Comune di Brindisi, che dista da Cerano appena 8 Km, allo stesso modo di San Pietro Vernotico e altri Comuni della zona!
Il Comitato, i cui aderenti hanno sempre partecipato con convinzione alle manifestazioni contro l’allocazione del Rigassificatore a Capobianco, gradirebbe che il Sindaco di Brindisi si esprimesse sull’idea di bruciare il cdr nelle centrali elettriche, sulle quali esercita la massima ed esclusiva titolarità pubblica, essendo esse situate nel territorio di quel Comune.

Certamente, da parte nostra, non faremo sconti a nessuno. Inoltre, la raccolta di firme di contrarietà all’utilizzo del cdr nelle centrali, iniziata a San Pietro Vernotico, proseguirà nel resto del territorio, a cominciare da Brindisi, in quanto, qualunque decisione di tale portata, non può essere assunta senza la condivisione delle popolazioni dell’area a rischio, facendo magari leva sul silenzio (assenso?) delle istituzioni locali.

COMUNICATO STAMPA
Comitato 8giugno

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