Bari, 08/11/2006
La Uil scrive a Vendola sui rigassificatori in Puglia
Gentile Presidente,
abbiamo letto con molta attenzione le sue affermazioni circa la possibilità che il rigassificatore, oggetto di grandi discussioni in questi mesi, sia costruito a Brindisi. Dopo la richiesta di Blair al premier Prodi di scegliere proprio Brindisi, lei ha parlato di scelta che equivarrebbe a un “crimine contro l’umanità”. Una posizione che rispettiamo, ma che ci porta inevitabilmente a una domanda: ma perché non fa le stesse dichiarazioni per il porto commerciale di Taranto?
Tenga presente, signor Presidente, che stiamo parlando di un porto commerciale destinato, qualora non dovessero verificarsi altri insediamenti, a diventare a media scadenza il più importante porto del Mediterraneo.
Non possiamo poi fare a meno di ricordarle, che a Taranto c’è una situazione sul piano dell’ambiente e della salute che definire “delicata” è poco. Basti pensare che l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato il capoluogo jonico zona a rischio ambientale da oltre un decennio. Non solo: tutti i dati indicano purtroppo che le percentuali di morti per tumore in riva allo Jonio sono superiori rispetto al resto della regione. Aggiungiamo poi che a Taranto ci sono dieci insediamenti a pericolo d’incidente rilevante, come previsto dalla “Legge Seveso” sui siti pericolosi, che rappresentano il numero maggiore rispetto a tutte le altre province della Puglia.
E dulcis in fundo, apprendiamo dalla stampa che nell’ultima riunione la Sua Giunta ha dato parere favorevole alla valutazione d’impatto ambientale per una nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato proposta dall’Ilva.
Le ricordiamo, inoltre, che per quanto riguarda il Comune di Taranto è bene tener presente che il Consiglio approvò all’unanimità, il 28 maggio 2002, il suo “no al rigassificatore”. Motivo per cui, se alla Regione dichiarano che un rigassificatore è un impianto per la produzione di energia che deve essere realizzato col consenso degli enti locali, viene a mancare il punto di riferimento principale.
Non si può affondare la lama su una città che in questo momento, dopo la dichiarazione di dissesto finanziario, non può essere difesa da nessuno e sembra abbandonata al suo destino.
Su tutto questo, signor Presidente, gradiremmo un suo parere, anche per rispetto delle battaglie che in passato ha condotto a tutela della salute e dell’ambiente. I cittadini di Taranto attendono che lei faccia questa dichiarazione: “Fare il rigassificatore a Taranto sarebbe un crimine contro l’umanità tarantina e di tutta la Puglia”.
Il Segretario generale UIL Aldo Pugliese
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