Brindisi, 27/11/2006

Uilcem: contrapporre all’ENEL una piattaforma unitaria

Subito dopo le tre assemblee, tenutesi in ottobre presso la centrale di Brindisi, la mia organizzazione chiese alle due altre OO.SS. un incontro urgente finalizzato a ricreare un clima unitario, così come richiestoci dai lavoratori, per contrapporre all’ENEL una piattaforma unitaria basata sugli esiti scaturiti dalle proposte assembleari, convocando, poi, l’azienda ad un confronto nel più breve tempo possibile.
Ebbene questo incontro si è tenuto giorno 22 novembre u.s., presso la centrale di Bari (scelta come sede, dall’ENEL, per evitare qualsiasi tipo di condizionamento), e le OO.SS. regionali hanno presentato una piattaforma basata su tre punti concordati in precedenza:
FLAEI - Riaprire il confronto della cosiddetta verifica, in quanto erano rimaste sospese alcune situazioni riguardanti i riflessi sul personale, oltre alle rettifiche del documento del tavolo tecnico, che non avevano permesso alla stessa organizzazione sindacale di inviare le note conclusive alla fine del confronto,
FILCEM - Convocare immediatamente un tavolo di confronto per le attività distintive.
UILCEM – Verificare se vi fosse una violazione dell’art. 9 del nostro C.C.L. in merito alle ristrutturazioni, e, conseguentemente, annullare il documento conclusivo del 1° di ottobre 2006, ripartendo da un più corretto modo di avere relazioni industriali con le OO.SS.

Tali proposte non erano altro che il sunto delle volontà espresse dai lavoratori, non sottacendo quanto deve essere obbligo di organizzazioni che si chiamano SINDACATO, e che dovrebbe essere nel loro DNA, vale a dire, non si può permettere a chicchessia di ridurre gli organici, e, quindi, perdere posti di lavoro di fronte ad un aumento spropositato della produzione e dei quantitativi di combustibile.
La posizione della UILCEM, come già detto in precedenza, si è basata sul fatto che non si può far passare per verifica una nuova situazione che vede l’accorpamento dell’ex B&F (oltre cento unità), l’eliminazione indiscriminata dei reparti di manutenzione sostituendoli con appositi appalti, la cessione delle attività di Acquisti e Appalti (20 unità) ad altra unità operativa, così come è successo anche per le attività di amministrazione del personale, l’eliminazione di alcune linee di turno nell’ambito del Movimento Combustibili e dei Servizi Comuni, l’eliminazione del turno di Portineria, che sino ad oggi ha espletato il proprio servizio affidandosi ad una ditta in appalto. Altro che verifica, questa è una vera e propria ristrutturazione dell’U.B. di Brindisi e va diversamente trattata come recita il C.C.L., nessuno può far finta di non accorgersi della lampante violazione contrattuale verificatasi.
Per la verità eravamo scettici su quanto sarebbe accaduto nel suddetto incontro, ma la fiducia ce la fornivano i lavoratori che, spingendoci su posizioni unitarie, avevano anch’essi la speranza che l’azienda, di fronte ad una delegazione compatta, avrebbe rivisto le proprie posizioni riaprendo un confronto leale e corretto. Tutto questo non è avvenuto, ed oggi ci ritroviamo, dopo due mesi dalla procedura di raffreddamento, a riprendere un piano di lotta che sarà basato su tutte le prerogative legali, contrattuali, civili, pubbliche e morali al fine di contrastare un’azienda che, sul nostro territorio, continua ad ignorare tutto e tutti, sindacati, politici, leggi, contratti ed accordi sottoscritti compresi, continuando però, nel frattempo, a realizzare utili stratosferici avendo anche l’impudicizia di dichiarare che è una risorsa per la provincia di Brindisi.
La UILCEM non ha mai dato importanza al fumo negli occhi propagato, e abbondantemente pubblicizzato, relativo alle vere elemosine (in proporzione agli utili realizzati) elargite per il teatro o per iniziative sportive. La nostra organizzazione ha sempre mantenuto fede agli impegni per cui ci si può chiamare sindacato, denunciando in ogni momento le violazioni degli accordi sottoscritti che hanno provocato, come oggi è ancora più evidente, un degrado sociale ed occupazionale che questa azienda elettrica ha prodotto, e sta producendo, nel nostro territorio. Per cui rimarremo determinati a continuare a lottare affinché si limiti questo vero e proprio suicidio di massa che colpirà sicuramente gli strati più deboli della popolazione brindisina, cioè i disoccupati, i sottoccupati ed i lavoratori precari che, purtroppo, aumentano invece di diminuire. Chiediamo solo a tutti coloro che hanno un minimo di sensibilità di solidarizzare con le nostre iniziative, solo in questo modo ci potrà essere un’inversione di tendenza, altrimenti non ci potrà più lamentare allorquando verranno da fuori a toglierci il nostro posto di lavoro o quando ci spingeranno ancor di più in un ghetto come, purtroppo sta avvenendo attualmente.
Per tutto questo, e per la correttezza che ci contraddistingue, non potevamo aderire al percorso proposto dalla Direzione Enel e dai due colleghi delle OO.SS., riportato nel documento del 24 novembre u.s. Se veramente si vogliono ripristinare le corrette relazioni sindacali e riprendere le discussioni relative all’Unità di Business di Brindisi, non c’è altra soluzione che ritirare il documento aziendale del 1° di Ottobre 2006, relativo alla nuova struttura e, quindi, ridiscutere il tutto alla luce delle opportunità che ci può offrire il futuro, carbone compreso.

La Segreteria Regionale UILCEM – Puglia