Brindisi, 28/11/2006

Cisl: l'indecisione delle Istituzioni è un freno allo sviluppo del porto

Il rilancio del porto rientra negli obiettivi della politica e delle Istituzioni locali?
E’ quanto si chiede la Cisl dal momento che, a fronte dei proclami e delle sbandierate buone intenzioni, finora si continua a “navigare a vista”.
Tutti concordano sul fatto che il rilancio dell’economia di Brindisi passi per lo sviluppo del porto: lo si sostiene in convegni, dichiarazioni a mezzo stampa, campagne elettorali, ma allo sciogliersi delle nevi questa risorsa resta al palo, paralizzata da una guerra di veti incrociati. E così, il porto del capoluogo messapico, che potrebbe - per le sue potenzialità - essere già una consolidata realtà nel bacino del Mediterraneo, è ancora la “Cenerentola” tra i porti del Mediterraneo. Anzi, i dati negativi, recentemente emersi danno la dimensione di quanto questa straordinaria risorsa continui a perdere terreno in termini di competitività, ricchezza prodotta e occupazione.

La recente diatriba, sviluppatasi attorno alla designazione dei nominativi da sottoporre all’attenzione del ministro dei Trasporti per la nomina del Presidente dell’Autorità portuale, è sintomatica del fatto che al di là dei buoni propositi, retoricamente dichiarati, le Istituzioni non remino tutte nella stessa direzione: quella di un autentico sviluppo del porto.
L’indecisione delle Istituzioni è un freno allo sviluppo del porto e dell’occupazione. Intanto, in attesa di un pronunciamento da parte del ministro Bianchi, il porto è in una fase di stallo che rischia di trasformarsi in emergenza qualora dovesse concretizzarsi l’ipotesi di un commissariamento dell’Autorità portuale.

Tutto ciò rappresenterebbe un freno per il ritrovato interesse attorno al porto e per nuove iniziative che con fatica cercano di farsi strada per realizzare nuova economia e produrre occupazione. E’ proprio su quest’ultimo fronte che la Cisl intende porre l’accento poiché rischia di farsi disperata la situazione dei lavoratori ex BTI per i quali, il 31 dicembre prossimo, scadrà la mobilità concessa a fronte di un piano di ricollocazione dell’Autorità portuale con l’impiego in un nuovo insediamento.

Il paradosso è che a fronte di una ulteriore crisi sul fronte occupazionale, il porto sia paralizzato da un vuoto istituzionale che blocca nuove iniziative penalizzando lo sviluppo ed il lavoro.

Enrico Latini Segretario
Provinciale UST Cisl