Brindisi, 02/12/2006

CDR centrale Enel: Errico risponde a Friolo

Sono costretto a rispondere tramite stampa alla spocchiosa insistenza del Consigliere Friolo sul tema CDR, non essendo stato egli stesso disponibile alla discussione nel Consiglio Provinciale di ieri (ha abbandonato l’aula) e pur avendogli io personalmente dato la massima disponibilità a qualunque chiarimento, anche immediato in privato.

Nella necessità di dare soluzione al problema della chiusura del ciclo dei rifiuti previa verifica di ogni possibilità, nel luglio 2005 - come da lettera posseduta in copia da Friolo - l’Amministrazione Provinciale di Brindisi volle responsabilmente verificare presso l’ENEL e l’Edipower la possibilità tecnica e la sostenibilità ambientale della co-combustione di CDR e biomasse, cosa fatta anche presso il SISRI titolare di altro inceneritore. Richiesta di verifica tecnica significa doverosa necessità di sapere, non disponibilità o intenzione politica.
All’epoca si disponeva di un impianto di produzione del CDR inutilizzato per l’inerzia delle precedenti Amministrazioni. D’altro canto l’appena insediato Presidente Vendola lavorava per il superamento di gara d’appalto di Fitto che lasciava al privato aggiudicatario – pur in un’area a rischio di crisi ambientale - la scelta della modalità di chiusura del ciclo dei rifiuti aprendo le porte ad un termovalorizzatore senza limiti di quantità ai rifiuti o prescrizione tecnica alcuna.
I documenti ARPA Veneto relativi alla sperimentazione 2004 nella Centrale ENEL di Fusina Venezia non furono dalla Provincia ritenuti presupposto di garanzia sufficiente per avviare un confronto tecnico, che infatti la Provincia di Brindisi non avviò nonostante la disponibilità dell’ENEL. L’azione di verifica tecnica è ripresa a metà 2006 a cura dell’ufficio del Commissario Delegato per l’emergenza ambientale, con il coinvolgimento di Provincia e Comune di Brindisi, sulla base della ulteriore documentazione dell’ARPA Veneto relativa alla successiva sperimentazione 2005.

Mai – in nessuna sede – la Provincia di Brindisi ha dato alcuna disponibilità alla co-combustione.
Ho anzi rappresentato al Presidente Vendola la personale contrarietà a tale soluzione tecnica di chiusura del ciclo dei rifiuti. Michele Errico
Presidente Provincia di Brindisi

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