Brindisi, 03/01/2007
De Giorgio (Cisl) su Peritas e Sfir
Due notizie hanno caratterizzato gli ultimi giorni del 2006: la presunta contrarietà delle Amministrazioni Locali all’insediamento sul nostro territorio dello zuccherificio della Sfir e l’attentato al neonato impianto di produzione di ammonia-idra della Peritas.
Due avvenimenti senz’altro diversi ma in qualche modo rivelatori di un malessere.
Oggi più che mai si avverte l’urgenza di delineare con concretezza quel “Nuovo modello di sviluppo”, di cui vanno urgentemente tracciati i confini per non cadere in uno stato di paralisi che rappresenterebbe il colpo mortale per una economia brindisina già agonizzante.
Se il nuovo modello di sviluppo passa attraverso il rilancio del porto, da non asservire più al carbone ed ai reflui delle centrali elettriche, ma capace di ricevere anche altre merci; rientrano tra queste le barbabietole e lo zucchero di canna?
Se la risposta è “SI” non si capisce il timore che può suscitare l’insediamento di uno zuccherificio.
O, forse, è la notizia che l’impianto produrrà anche energia da biomasse, quella che spaventa? Ma allora perché cianciare tanto di energia prodotta con fonti rinnovabili, da contrapporre all’uso di combustibili fossili?
Se è il semplice evocare il termine “Energia” che spaventa, allora il prossimo “No” riguarderà il fotovoltaico e l’eolico, con tante grazie al piano energetico ambientale regionale!
E su quanto accaduto alla Peritas, oltre alle condanne e alle espressioni di solidarietà, non si sente l’esigenza di riflettere sul degrado e l’emarginazione sociale della nostra provincia? E che futuri investimenti legati a qualsiasi tipo di Sviluppo possono essere messi in discussione?
Non si può più continuare a demonizzare l’Industria, lasciando solo il sindacato a difendere una risorsa che ben può inserirsi nel nuovo modello di sviluppo, così come dimostra l’Accordo di Programma firmato il 2 agosto u.s., la definizione della quadratura per l’accesso ai fondi del Pit nr. 7 e l’approvazione da parte della giunta regionale di alcuni contratti di delocalizzazione finanziati con la misura Por 4.18.
Tutto ciò è stato frutto di un duro lavoro, durato quasi dieci anni a dimostrazione che in passato non si è puntato solo sul rigassificatore e sui grandi impianti.
Lo sviluppo ed il suo conseguimento fa parte del codice genetico di un Sindacato che in terra di Brindisi ha saputo arginare i conflitti, essere interlocutore delle Istituzioni e del mondo delle imprese, rappresentando esso la vera novità di un territorio che deve saper guardare al futuro con ottimismo, buttandosi alle spalle contrapposizioni sterili che non fanno crescere nessuno, offrendo alle nuove generazioni la possibilità di un futuro migliore.
COMUNICATO STAMPA PIERO DE GIORGIO – SEGRETARIO U.S.T. CISL |