Ostuni, 03/01/2007
Apertura discarica inerti: il Sindaco diffida la Provincia
Ancora polemiche sull’apertura della discarica per rifiuti inerti già pronta in località Pezza la spina in agro di Ostuni.
Nei giorni scorsi il Sindaco della Città Bianca, Domenico Tanzarella ed il funzionario dell’ufficio ambiente, ing. Federico Ciraci hanno inviato un’altra nota all’Ente Provinciale con la quale invitano e diffidano la Provincia a voler rilasciare il provvedimento di autorizzazione all’esercizio della discarica per rifiuti inerti entro trenta giorni dalla notifica della stessa diffida.
Qualora questa autorizzazione non dovesse arrivare sarà attivato un procedimento giurisdizionale per la declaratoria di illegittimità del silenzio inadempimento tenuto dalla Provincia sull’istanza di autorizzazione con conseguente responsabilità amministrativa e contabile del responsabile del procedimento per il ritardo determinato e per gli ulteriori oneri erariali. Ferme restando le responsabilità penali collegate al rifiuto di compiere atti d’ufficio.
Il nodo della vicenda è la barriera geologica realizzata sul fondo della discarica da parte dell’amministrazione comunale. “La stessa barriera” si legge nella nota “rappresenta una ulteriore cautela per garantire la tutela ambientale della zona tanto è vero che anche senza la posa in opera di detta barriera i valori di permeabilità del fondo risultavano entro i limiti dell'allegato al citato D.L.vo 36/2003, come attestato dalla relazione geologica allegata al progetto di adeguamento approvata e non contestata dalla stessa provincia”.
La barriera è stata già realizzata e collaudata, pertanto non si comprende per quale motivo la Provincia chieda un contraddittorio utilizzando tecnici qualificati e norme ufficiali che provino in modo scientifico le caratteristiche della barriera. “Abbiamo già inviato” spiega il Sindaco “un certificato a firma di un ingegnere iscritto nell’albo professionale (non è forse un tecnico qualificato?) con cui è stata attestata la conformità della barriera artificiale alle norme del D. Lgs. 36 del 2003. Inoltre sono state allegate tutte le fasi del collaudo effettuato dalla ditta “Tecnoprove. La provincia ci ha chiesto una documentazione che avevamo già inviato nei mesi scorsi (e che è stata inviata nuovamente) con il risultato di un allungamento ingiustificato dei termini di apertura di un servizio atteso da tutta la collettività anche ai fini di una tutela ambientale”.
La storia della discarica per rifiuti inerti partì nel marzo del 1997 quando il Consiglio Comunale di Ostuni stabilì la necessità di individuare un sito che, per caratteristiche logistiche, idrogeomorfologiche ed economiche, potesse essere adoperato come discarica controllata di 2^ categoria (A) di inerti e risolvere così il problema del loro smaltimento. È così stato redatto un progetto per la realizzazione di una discarica nella cava non più attiva, sita in contrada Pezza la Spina, in agro di Ostuni.
Una delle tematiche di maggior rilievo nella gestione dei rifiuti è rappresentata dal problema dello smaltimento dei resti derivanti dai lavori di demolizione di manufatti, di costruzioni di fabbricati e, in generale, dalle attività edili, denominati dal D.Lg.vo 22/97 “rifiuti inerti”. Il loro abbandono abusivo nelle aree rurali è un problema rilevante per città come Ostuni che fanno del turismo la loro immagine. A questo si aggiunge che, gli operatori di tali settori sono costretti a conferire i rifiuti inerti in centri autorizzati posti a quasi 20 km di distanza dalla Città.
I rifiuti che dovranno essere conferiti nella discarica, con le dovute restrizioni e controlli, sono quelli previsti dal Decreto 13/03/2003, emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio “Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica”, nel quale si elencano i “rifiuti inerti per i quali è consentito lo smaltimento in discarica senza preventiva caratterizzazione” (ad es.: rifiuti derivanti dalla lavorazione della pietra, rifiuti misti dell'attívità di costruzione e demolizione, scarti di materiali in fibra, imballaggi in vetro, cemento, mattoni, ecc.).
Il sito in questione ben si presta ad essere utilizzato come discarica d’inerti. L’area su cui insiste la cava, infatti, è ubicata in zona agricola, a circa 4 km del centro abitato, in una zona compresa tra la linea ferroviaria Lecce – Bari (circa 2 km) e la S.S. 379 (a circa 900 m), per un’estensione di circa 90 ettari.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI OSTUNI |