Brindisi, 12/01/2007
Albano (Ds): mobilità, apriamoci al nuovo
La solitudine è triste compagna di chi è chiamato alle responsabilità di decisioni importanti.
Per questo non invidio certamente l’Assessore al traffico, che immagino costretto nel chiuso di una stanza, intento a studiare, a visionare tabelle, grafici, ad elaborare strategie vincenti per risolvere gli annosi e mai risolti problemi della mobilità urbana di questa città.
Calcola flussi, volumi di traffico ed alla fine, improvvisamente partorisce la mossa, anzi l’ idea vincente: qualche inversione di senso qua, un trasloco là ed il gioco è fatto.
Tutto risolto!
Dopo la stagione degli annunci, parte quella della sperimentazione anche se, a dire il vero, non risulta coerente con quanto a suo tempo annunciato.
Non c’è spazio alcuno per l’improvvisazione: tutto frutto di uno studio accurato, in solitaria, ma accurato. C’è da giurarci!
Ha fatto bene l’Assessore a ribadire con forza questo importante concetto altrimenti, i soliti noti, i disfattisti di professione, avrebbero potuto pensare e gridare all’improvvisazione, al puro e semplice tentativo, all’insegna del vuoi vedere che stavolta l’azzecco e mi danno pure ragione?
Ad attuare questi provvedimenti non è certamente cosa da niente. Bisogna lavorare, bisogna informare i cittadini, disporre la segnaletica stradale, rimuovere quella esistente, metabolizzare le lamentele, il fastidio di chi al solito pensa solo a lamentarsi e crede di dover e poter contare per il semplice fatto di abitare e vivere in questa città.
E mentre altri lavoravano io, affrancato da queste gravose responsabilità, approfittando della bella giornata me ne vado in giro, a bighellonare a piedi, senza pensieri, mentre intorno a me la gente, alle prese con i problemi del lavoro, della scuola, dei figli, della spesa, insomma con i problemi della vita quotidiana, protesta per il disagio, per non essere stata adeguatamente informata delle novità, per le mancate coincidenze degli autobus, per i ritardi, per le corse saltate.
Un vero e proprio inferno anche per gli autisti della STP che non sanno dove si trova il nuovo capolinea, che non riescono a mantenere l’orario di servizio.
E alla fine la gente infuriata ha fatto ricorso ad un mezzo di trasporto alternativo privato per risolvere i suoi problemi, ma non quelli della città che risulta intasata dal traffico, mentre gli autobus a metano, nuovi di zecca, silenziosi, non inquinanti viaggiano desolatamente vuoti.
Credo di non dire niente di nuovo. Tutto già visto e sperimentato dai nostri concittadini in svariate circostanze.
Se uno degli obiettivi perseguiti da questa amministrazione era quello della drastica riduzione del traffico privato a favore di quello pubblico, basta andare in giro o farsi dare i dati dal STP per verificare che esso non è stato raggiunto. Anzi!
Devo confessarlo, sono un ingenuo, credevo che il miglior modo di procedere in questo come in altri settori dell’attività pubblica fosse, la condivisione, il coinvolgimento dei soggetti interessati.
Invece si continua testardamente a procedere da soli, si vuole procedere a vista, con interventi parziali e sopratutto non inseriti in un contesto analitico di sistema di mobilità urbana.
Invece di aggiornare un piano mai attuato, lo si accantona con provvedimenti slegati da qualsiasi contesto, non funzionali ad un nuovo strumento e per questo potenzialmente idonei a creare solo altra confusione al cittadino che si deve muovere e vivere in città.
La situazione della mobilità nella zona centro è sotto gli occhi di tutti: mancanza di parcheggi, continua emorragia di attività commerciali e professionali che stanno a significare la scomparsa di presenze, di sentinelle sociali di aggregazione importanti.
Per fermare questa desertificazione occorre allora una svolta radicale nel metodo e nell’impegno che recuperi la ricchezza del confronto per mettersi in sintonia con la volontà di cambiamento del cittadino, che non può e non vuole essere più tenuto all’oscuro ed ai margini delle decisioni , che chiede e vuole essere ascoltato e, perciò, contare.
Gli strumenti legislativi, (art. 8 Dlgs 267/2000) che parlano di valorizzazione e di sviluppo degli organismi di accesso e partecipazione dei cittadini all’Amministrazione locale, ci sono.
Si concretizzi questa aspirazione attraverso l’istituzione di un luogo di confronto pubblico, di un Forum sui temi della mobilità, di un organismo consultivo e partecipativo per attivare un processo di crescita fra tutti i settori e attori sociali, economici ed istituzionali della comunità brindisina, finalizzato ad individuare le criticità, le loro cause e relativi indicatori, utili nelle fasi di aggiornamento del piano di mobilità urbana.
Apriamoci al nuovo.
Vincenzo Albano
Consigliere Comunale
Democratici di Sinistra
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