Brindisi, 26/01/2007
Svolta riunione sulla programmazione strategica dell’Area Vasta brindisina
Nel Salone di Rappresentanza “M. M. Guadalupi” di Palazzo di Città, si è svolto il previsto incontro tra i sindaci della provincia di Brindisi, convocato per dare avvio alla programmazione strategica dell’Area Vasta brindisina. Erano presenti il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti, il vice sindaco Paolo Chiantera, l’assessore comunale alla Programmazione Economica Mauro D’Attis, l’assessore provinciale alla Programmazione Economica Lorenzo Cirasino, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Antonio Gennaro ed i sindaci della provincia di Brindisi.
Nel suo intervento introduttivo, il sindaco Mennitti ha affermato che “fanno parte dell’area vasta n. 10 tutti i Comuni del Brindisino, fatta eccezione per Cisternino che non ha inteso aderire, mentre siamo in attesa della conferma da parte del Comune di Villa Castelli che, tuttavia, ha assicurato la propria partecipazione al processo. La convocazione della riunione odierna nasce dalla esigenza di partire immediatamente con la programmazione, sollecitati in questo dalla Regione Puglia ed, in particolare, dall’assessore alla Programmazione Economica Francesco Saponaro.
La Regione, infatti, ha già ultimato le linee guida sulle quali dobbiamo muoverci ed ora spetta a noi operare concretamente perché questa area possa svolgere il suo ruolo strategico per disegnare le linee economiche del nostro territorio. Va da sé che nell’incontro odierno non potranno essere assunte decisioni definitive, ma vorrei che la prossima riunione fosse quella di partenza nella definizione degli organi e che da quel momento in poi si possa portare a compimento questo lavoro nel minor tempo possibile”.
Ma in che cosa consiste il progetto? “Il Piano strategico – ha affermato l’assessore D’Attis - riguarda i fondi strutturali 2007-2013 e, quindi, la programmazione strategica regionale e le conseguenti ricadute economiche affidate alla programmazione di sostegno dell’Unione europea per tutto il periodo che va dal 2007 al 2013. L’argomento della ‘Pianificazione strategica’ del territorio e delle sue componenti è oggi ancora più importante degli anni passati in considerazione di due elementi di riflessione imprescindibili: il quadro di sostegno comunitario individua per l’ultima volta la Regione Puglia nell’Obiettivo 1 (massima destinazione di fondi) riconoscendola ancora tra le regioni che meritano maggiore attenzione. Tale privilegio si esaurisce nel 2013 con l’ultima tranche di finanziamenti provenienti dall’UE a titolo di ‘Regione Obiettivo 1’. Saranno poi i nuovi arrivati, le nazioni dell’Europa dell’est, quelle che manifestano maggiore gap nello sviluppo economico interno, a beneficiare di maggiori risorse dal 2014 in poi. In secondo luogo, la cresciuta competitività dei mercati, la globalizzazione di essi, le conseguenti e sempre repentine modificazioni economiche, sociali e culturali alle quali anche il nostro territorio è sottoposto, impongono soprattutto alla classe dirigente politica di scegliere in base a un programma, a una strategia non rigida, a un piano che contempli da una parte le esigenze e le culture del popolo e, dall’altra, le domande e le offerte che provengano dall’esterno.
Alla luce di queste considerazioni, quindi, il Piano strategico - flessibile e mai inteso in senso definitivo - assume un ruolo che non è soltanto quello che in passato si riteneva come ‘la lista delle spese’ da coprire con i Fondi europei o, piuttosto, con quelli dello Stato. Il Piano strategico rappresenta, oggi più di prima, la griglia comportamentale che un territorio si impone per il futuro, individuando le priorità di intervento sulla base di analisi prima tecnico-scientifiche e poi, fondamentalmente, politiche. La sfida per questa classe dirigente è appunto riassunta nella capacità che essa deve dimostrare di intervenire non per ‘ottenere quanta più quota di finanziamento possibile’ ma, piuttosto, per coprire i reali bisogni infrastrutturali (e non ci si riferisce solo a quelli delle opere pubbliche), concentrandosi quindi più sulla ‘qualità della spesa’ che sulla sua quantità. La programmazione strategica, quindi, come sintesi dei piani di intervento per settori di attività sociale, culturale ed economica. Da qui la definizione e l’esigenza di armonizzazione, da parte del Comune di Brindisi, tutti gli strumenti di programmazione territoriale a normativa vigente”.
“La Regione Puglia, in sostanza – ha proseguito l’assessore D’Attis – ha approvato l’elenco delle proposte ammesse a finanziamento. In tale elenco è stata ammessa al finanziamento la ‘Proposta di Pianificazione strategica e di Piano della mobilità dell’Area Vasta Brindisina’, il cui soggetto proponente è il Comune di Brindisi, capofila di 17 Comuni della provincia di Brindisi. Ad oggi, dunque, hanno aderito formalmente all’Area Vasta brindisina i Comuni di Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico, Torre S. Susanna, Erchie, S. Pancrazio, S. Donaci, Cellino S. Marco, Francavilla Fontana, Oria, Latiano, Mesagne, S. Michele Salentino, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica, Carovigno, Ostuni e Fasano. Villa Castelli, come già detto, non ha ancora formalizzato la propria adesione”.
Ma come si sviluppa il processo? Il Sindaco di Brindisi, d’intesa con gli altri Sindaci appartenenti all’Area vasta, è promotore della costituzione di un’apposita associazione a cui affidare il compito di sovrintendere e coordinare il Piano strategico sino alla sua completa realizzazione. E’ previsto che l’associazione, che si chiamerà “Brindisi 2013” - Associazione per il Piano strategico e il Piano della mobilità dell’area vasta brindisina - a cui partecipano nella qualità di soci i soli Comuni di riferimento d’area vasta, si interfacci con le altre istituzioni e, cioè, quelle anch’esse competenti per la pianificazione territoriale (es: Regione, Provincia di Brindisi ed altre), attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni, accordi o strumenti similari. La bozza di statuto dell’Associazione, in conformità con le linee guida del piano, prevede, inoltre, la consultazione, nel corso delle diverse fasi di approntamento del piano strategico e della sua realizzazione, di soggetti pubblici e privati rappresentanti degli interessi diffusi nella società civile dell’area vasta brindisina (partenariato).
L’Associazione “Brindisi 2013”, sul piano organizzativo funzionale interno, è, in via di proposta, strutturata con la costituzione di un’Assemblea dei soci con il compito di definire le linee generali delle politiche dell’Associazione stessa, sulla base delle finalità statutarie. E’ prevista anche l’istituzione di un “Comitato esecutivo” composto da un ristretto numero di soci che, sulla base degli atti di indirizzo emanati di volta in volta dall’Assemblea, esercitino il compito di adottarne i provvedimenti applicativi, emanando contestuali direttive nei confronti degli apparati strumentali che opereranno nella composita organizzazione funzionale allestita per la redazione del Piano strategico. Tra i primi provvedimenti da adottare, l’Associazione sceglierà il modello organizzativo per la realizzazione del Piano strategico che sarà approvato con atto del Comune di Brindisi e che, in linee generali, sarà il seguente:
a) la costituzione di un Comitato tecnico scientifico, composto da esperti nelle diverse materie comprese nell’ambito delle competenze municipali e da un coordinatore, responsabile del funzionamento del Comitato stesso (personale del Comune di Brindisi assicurerebbe il funzionamento relativamente all’attività segretariale);
b) la convenzione con un istituto di ricerca pubblico per l’attività di documentazione scientifica e per la ricerca che, alle dirette dipendenze del C.T.S., si occupi della redazione del rapporto di diagnosi sull’area vasta brindisina.
Il rapporto di diagnosi approvato dall’Associazione “Brindisi “2013” dovrà essere partecipato ai Consigli comunali dei Comuni facenti parte dell’area vasta e contestualmente reso pubblico attraverso iniziative di comunicazione secondo un piano di informazione che la stessa Associazione dovrà curare.
Ultimata tale fase, l’Associazione approverà il testo definivo del rapporto e indicherà le direttrici entro le quali muoversi per la redazione del Piano strategico.
Il Comitato Tecnico Scientifico procederà a predisporre la “bozza” di Piano strategico dell’area vasta brindisina che verrà poi approvato dall’Associazione e dai consigli comunali dei comuni aderenti all’area vasta. Una volta rese note l’ammontare delle risorse disponibili e le relative fonti di finanziamento, che in alcuni casi potrebbero rivenire dal settore privato, l’Associazione indicherà le priorità degli interventi da realizzare con la connessa copertura finanziaria e si potrà accedere anche all’ipotesi di farsi finanziare progetti di fattibilità dalla Unione Europea. La disponibilità finanziaria è pari a 736mila euro, tra cofinanziamento dei Comuni, finanziamento della Regione e quota del Comune di Brindisi (pari a 300mila euro).
COMUNICATO STAMPA AMM.NE COMUNALE DI BRINDISI |