Brindisi, 06/03/2007

Ignone (Confartigianato) critico sui finanziamenti al porto

Confartigianato esprime un giudizio molto critico nei confronti delle decisioni di Regione Puglia e Governo centrale di destinare al porto di Brindisi finanziamenti finalizzati sostanzialmente a perpetuare la presenza di quantità enormi di carbone.

E´ pienamente condivisa pertanto l’analisi scrupolosa compiuta su questo argomento, in questi giorni, sia da Michele Saccomanno, presidente del gruppo consiliare di AN alla Regione Puglia, che dal sindacato UIL.
La diversità ideologica che caratterizza i due soggetti costituisce un’ulteriore conferma di quanto il problema del porto sia concreto e grave e altresì apprezzata la validità del loro ragionamento.
La UIl, in particolare, ha affermato che le decisioni adottate da Governo centrale e da quello regionale, sono senz'altro penalizzanti per il porto di Brindisi, in quanto il finanziamento sarebbe destinato, essenzialmente, alla strutture per la movimentazione del carbone e traffici industriali, senza nessuna possibilità di esercitare un ruolo più importante nel settore del turismo e del commercio.

Il presidente della Provincia Michele Errico si è affrettato a dichiarare che in nessun documento ufficiale, né della Provincia, né della Regione e né del Governo Prodi si afferma che il porto di Brindisi non sarà più polifunzionale, cioè utilizzato contemporaneamente per funzioni commerciali, turistiche e industriali. Ma è evidente che questo non sarà mai dichiarato né dai governi di centrosinistra e neppure da quelli di centrodestra. Farlo equivarrebbe a segnare un autogol. Eppure è innegabile che molti di quei soldi serviranno per facilitare e consolidare la presenza di carbone e di un suo utilizzo nelle centrali Enel ed Edipower.

Sull´argomento è intervenuto anche l´on. Tomaselli. Da un politico particolarmente intelligente come lui ci aspettavamo un’analisi più approfondita. Ci sembra invece un’ovvietà affermare che è colpa dell´Autorità portuale se non sono stati prodotti altri progetti da finanziare. A questo punto gli chiediamo qual è il ruolo della politica. Nel restare alle verità-ovvietà c’è da aggiungere che forze politiche e soprattutto Istituzioni non hanno saputo indicare le linee guida, le cose da fare per fare uscire dalla crisi il nostro porto.

Confartigianato non ha mai fatto mistero di aver avversato l’ipotesi di una riconferma di Giannini alla presidenza dell´Ente e questa posizione spiega, sia pure sinteticamente, il desiderio di cambiamento e la ricerca di nuove soluzioni per il porto brindisino. Tra le soluzioni vi è certamente la riconferma della vocazione polifunzionale del porto ma occorre che tutti assumano comportamenti consequenziali, come ad esempio prodigarsi nell’ottenere una riduzione immediata dei quantitativi di carbone e in misura certamente molto maggiore di quanto previsto dal Piano energetico ambientale varato dalla Regione Puglia.

Antonio Ignone
Presidente provinciale Confartigianato Brindisi