Brindisi, 12/01/2004

Vinta la battaglia per il mantenimento della 215/92

Con la Legge Finanziaria 2004 approvata nei giorni scorsi è passato l’emendamento per il mantenimento delle vecchie modalità di finanziamento relative al Bando in corso della legge 215/92 per l’imprenditoria femminile.
In sostanza il comma 85 dell’art. 4 della Legge finanziaria prevede che all’art 72, comma 5 della legge 27/12/2002 n. 289, al primo periodo, sono state aggiunte le seguenti parole “nonché alle agevolazioni previste dalla legge 25/2/92, n. 215, disposte in attuazione del V° Bando“.
Finalmente premiato, dunque, l’impegno sostenuto anche dal Comitato Impresa Donna della CNA di Brindisi che, attraverso i propri organi nazionali, ha portato avanti la battaglia per l’approvazione, all’interno della Legge Finanziaria 2004, dell’emendamento che consente, al V bando della Legge 215/92 sull’imprenditoria femminile, di mantenere le vecchie modalità di finanziamento.
L’art. 72 della legge finanziaria 2002 prevede, infatti, che parte dei contributi in conto capitale erogati alle imprese per la realizzazione di nuovi investimenti, venga corrisposto sotto forma di prestito agevolato, questo emendamento, invece, fortemente voluto dalle associazioni di categoria che rappresentano le “imprenditrici”, ha permesso che il V bando della normativa sull’imprenditoria femminile possa essere inserita tra gli strumenti di agevolazione ai quali non viene applicata questa regola.
Ci si augura ,quindi, che questo provvedimento acceleri i tempi di pubblicazione delle graduatorie del V bando della legge; solo in Puglia sono diverse migliaia, infatti, le “imprese rosa” e centinaia di migliaia nel resto d’Italia che attendono di sapere se potranno beneficiare del contributo.
L’approvazione dell’emendamento è il risultato dell’azione di tutti quei soggetti pubblici e privati che hanno lottato in questi mesi, perché l’unico strumento agevolativo nazionale relativo all’imprenditoria femminile potesse continuare a garantire un sostegno alle donne imprenditrici.
Negli ultimi decenni le imprese gestite da donne si sono triplicate in percentuale il 25% circa di quelle esistenti, ma i problemi che il gentil sesso deve affrontare quotidianamente sono tanti e sempre superiori a quelli dei colleghi maschi. Ci si aspetta, dunque, che le istituzioni abbiano un occhio di riguardo per una “categoria imprenditoriale” che deve fare i conti ogni giorno non solo con i problemi dell’impresa, ma anche con quelli derivanti dal doppio ruolo di imprenditrice e moglie/madre.

COMUNICATO STAMPA COMITATO IMPRESA DONNA CNA BRINDISI

Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv