Brindisi, 14/03/2007
Ds: l'accordo europeo sull'energia e le conseguenze per Brindisi
La rivoluzione "verde" dell'Europa conferma quanto i Democratici di Sinistra di Brindisi hanno previsto nell'iniziativa pubblica regionale del 22 febbraio con l'assessore Losappio, il vicepresidente Frisullo, il responsabile Sviluppo Economico della Segreteria Regionale, Carmine Dipietrangelo e il consigliere regionale Montanaro, su tema "Kyoto: Brindisi nella nuova politica energetica e ambientale", e cioè che, la paurosa velocità del surriscaldamento terrestre avrebbe obbligato gli Stati ad andare oltre gli obiettivi previsti dallo stesso Protocollo di Kyoto.
Difatti, i nuovi obiettivi unilaterali europei sono quelli di raggiungere, entro il 2020, una riduzione del 20% di anidride carbonica e del consumo di energia elettrica, e un aumento del 20% di produzione energetica dalle fonti rinnovabili dell'eolico, del solare, del fotovoltaico, delle biomasse, con un utilizzo in particolare del 10% dei biocarburanti nei trasporti; addirittura ad una riduzione del 30% di CO2, se si raggiungerà un accordo con la Cina, l'India, il Brasile, gli USA.
Si badi bene che gli oneri a carico di ciascun Paese saranno resi, per la prima volta, giuridicamente vincolanti e obbligatori, da una Direttiva della Commissione Europea, che sarà diramata entro settembre, e che prevede la citazione presso la Corte di Giustizia Europea degli Stati inadempienti.
Ora, se pensiamo che l'Italia è già inadempiente rispetto all'obiettivo di Kyoto di riduzione del 6,5% della CO2 entro il 2012, nonostante le quote delle emissioni assegnate e proposte, in emergenza di infrazione, alla Commissione Europea, dal decreto interministeriale del 18 dicembre 2006, immaginiamo quale rivoluzione "verde" (i cui primi segnali peraltro già si stanno vedendo, con l'impressionante pacchetto di misure su risparmio ed efficienza energetici da poco licenziati), dovrà compiere l'Italia in termini di riduzione della produzione energetica da combustibili fossili, di riconversione ecologica delle proprie produzioni, di sviluppo delle energie rinnovabili, di ricerca e innovazione, di modificazione degli stessi stili di vita e di consumo.
Brindisi sarà al centro degli oneri che l'Italia è chiamata ad assumere, in quanto, nel contesto di uno dei poli energetici più grandi d'Europa, ospita la centrale più climalterante d'Italia, per l'altissima quantità di CO2 prodotta (nel 2005, si sono registrati per essa 15,3 milioni di tonnellate immesse in atmosfera!), a causa dell'enorme produzione di carbone, incompatibile in un 'area ritenuta già a rischio nel 96 con "soli" due milioni di esso.
Sarebbe perciò un atto di saggezza e di intelligenza, da parte delle società elettriche, "prevenire" una necessità che comunque a breve si porrà, e riprendere subito il tavolo negoziale con le istituzioni, con la consapevolezza della ineludibilità della riduzione delle quantità di carbone.
Nel convegno sull'energia ricordato, abbiamo sostenuto che, in un quadro di solidarietà nazionale e di necessaria concertazione tra le parti e le istituzioni, a tutti i livelli, a questo territorio si può solo chiedere una pari sostituzione di combustibili fossili con fonti rinnovabili e pulite.
In tale ottica, che guarda ai nuovi scenari di quell'innovazione e di quella ricerca sempre più essenziali nel campo delle energie alternative e degli stessi processi produttivi, riteniamo che vada rilanciato al tavolo negoziale il ruolo del Centro Ricerche nel settore della filiera dell'idrogeno, come magazzino e vettore delle energie naturali rinnovabili.
E’ perciò auspicabile che Brindisi possa diventare, così come è emerso anche nel Convegno di Casalabate organizzato dalla Confindustria di Brindisi e di Lecce con i rappresentanti istituzionali e di governo territoriali e regionali, un vero e proprio distretto tecnologico regionale dell'energia, nel campo delle nuove frontiere della ricerca, del risparmio e dell'efficienza energetici, e dello sviluppo delle fonti rinnovabili.
Il responsabile provinciale Ambiente, Ernesto Musio
Il Segretario Provinciale, Onofrio Cretì
Il capogruppo al Consiglio Comunale di Brindisi, Vito Gloria |