Bruxelles, 22/03/2007
Rigassificatore: la Commissione Europea apre formale procedura di infrazione
La Commissione europea ha ufficialmente aperto la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia inviando una lettera di messa in mora per il rigassificatore di Brindisi.
Una decisione pesante che segue la nota della Direzione Generale Ambiente della Commissione delle Comunità Europee emessa nel Gennaio scorso attraverso la quale si esplicitavano "alcuni elementi di potenziale non corretta applicazione della direttiva 85/337/CEE modificata e della direttiva 96/82/CE sul controllo della pericolosità di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose".
Sotto accusa l'assenza della Valutazione di Impatto Ambientale che appare non essere in linea con la direttiva come interpretata dalla Corte di Giustizia: secondo Bruxelles si sarebbe dovuto effettuare una VIA dell’intero progetto.
Il Governo italiano è chiamato, adesso, a porre fine all'inadempimento altrimenti la questione approderà alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, organo che, al termine di una complessa procedura, può condonnare lo Stato al pagamento di una ammenda.
L'atteso pronunciamento della Commissione Europea aveva fatto slittare ad oggi la conferenza dei Servizi per le decisioni di merito sulla controversa questione dell'impianto di Rigassificazione che la Brindisi Lng stava costruendo a Capo Bianco prima del blocco intimato dalla Magistratura come conseguenza dei reati che sarebbero stati perpetrati nella fase della procedura autorizzativa dell'impianto.
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