Brindisi, 27/03/2007
CNA-GPB contro la "svendita" del pane nel Centro Carrefour
Il Gruppo Panificatori Brindisi, Associazione di emanazione della CNA Provinciale di Brindisi, intende chiedere alle Autorità, dagli Assessori alle Attività Produttive della Città, della Provincia e della Regione, all’Autorità Garante della Concorrenza e all’Osservatorio Nazionale sul Commercio con sede a Roma, un intervento volto a verificare la regolarità della vendita di pane locale ad 1€ al kg.
Il Gruppo, dopo oltre 10 anni di tentativi di accordo su un listino prezzi adeguato ai costi di gestione dei panifici, ha concordato quest’anno un listino che fissa il prezzo minimo di vendita del pane comune ad € 2,30.
Negli anni precedenti la vendita del pane a prezzi bassi, effettuata dai tanti produttori abusivi, dai supermercati e dai centri commerciali presenti sul territorio, ha provocato la crisi delle imprese del settore della panificazione, tanto che, alcune di esse, sono state costrette a chiudere o a indebitarsi gravemente.
La crisi e conseguentemente i problemi di disoccupazione nel comparto sono stati causati proprio dal bassissimo prezzo di vendita del pane.
Ha stupido l’intera categoria e gli stessi consumatori la notizia della vendita del pane locale ad 1 € nell’ipermercato carrefour a partire da giovedì 29 marzo prossimo.
Se tale vendita dovesse effettuarsi avremo la certezza che le imprese artigiane di produzione di pane della nostra provincia avranno vita breve.
Per tale motivo il Gruppo della CNA, ha investito le Autorità, chiedendo loro di effettuare i controlli previsti dalla legge e scongiurare con un immediato intervento nuovi danni economici alle imprese ed ai lavoratori locali del settore.
Dall’indagine effettuata dalla scrivente Associazione risulta che l’ipermercato ha regolarmente pubblicizzato sul proprio volantino 50 prodotti oggetto di vendita sottocosto specificando nella prima pagina che “L’acquisto di prodotti sottocosto (per vendita sottocosto si intende la vendita al pubblico effettuata ad un prezzo inferiore a quello risultante dalle fatture di acquisto) è limitato al quantitativo per uso famigliare e che tale vendita è effettuata ai sensi dell’art. 1 comma 1 del DPR 6 aprile 2001 n. 218” .
Tra i prodotti sottocosto, nonostante il prezzo da “saldi”, non c’è il pane locale.
La preoccupazione nasce proprio da questo; se il pane fosse tra i 50 prodotti la vendita sottocosto sarebbe durata come fissato dallo stesso DPR al massimo 10 giorni ed il danno sarebbe stato contenuto; purtroppo il pane verrà venduto ad 1 € al Kg in un tempo illimitato.
La legge n. 287 del 10 ottobre 1990 stabilisce le norme per la tutela della concorrenza e del mercato e in particolare nell’art. 2 al comma 2 è specificato che sono vietate le intese tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante, anche attraverso attività consistenti nel : a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi di acquisto o di vendita ovvero altre condizioni contrattuali; inoltre nell’art. 3 al comma 1 è specificato che è vietato l’abuso da parte di una o più imprese di una posizione dominante all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante.
Riteniamo che le leggi tutelino le nostre piccole e medie imprese ma che ci sia bisogno delle Autorità per farle rispettare.
La categoria, composta in tutta la provincia da ben 200 imprese, è pronta a manifestare contro tale posizione da parte del nuovo ipermercato, con ogni forma utile a sensibilizzare i consumatori e scongiurare che tale atteggiamento, sperimentato oggi con il pane, possa ripetersi con altri prodotti locali.
COMUNICATO STAMPA CNA BRINDISI - Gruppo dei Panificatori Brindisini |