Brindisi, 03/04/2007
Rigassificatore: la CE conferma la messa in mora del Governo italiano
Venerdì 30 marzo, la Commissione Europea Direzione Generale Ambiente ha inviato una lettera al presidente della Provincia di Brindisi Michele Errico in risposta alle richieste avanzate dall’Amministrazione in relazione alla costruzione di un rigassificatore nel porto di Brindisi ad opera della British Gas, di seguito il testo integrale:
Egregio signore,
Mi riferisco al reclamo in oggetto, da Lei presentato alla Commissione europea, e mi pregio comunicarle che, in data 23 marzo 2007, la Commissione ha inviato una lettera di messa in mora al Governo italiano.
La Commissione ha ritenuto che, in relazione alla procedura di autorizzazione del progetto di costruzione di un rigassificatore di gas naturale nell’area “Capo bianco” del porto di Brindisi, avendo omesso di sottoporre ad una valutazione di impatto ambientale (VIA) il progetto di molo per l’ormeggio di navi metaniere, avendo omesso di effettuare una verifica di assoggettabilità a VIA per i serbatoi di stoccaggio di gas naturale e per i gasdotti, avendo omesso di sottoporre ad una verifica di assoggettabilità a VIA la cassa di colmata nella sua interezza (e avendo invece considerato solo le modifiche rispetto alle previsioni del Piano Regolatore Portuale) e, infine, avendo approvato il progetto di rigassificatore, che ricade nel campo di applicazioni della direttiva Severo ed a cui si applicano le disposizioni di cui all’articolo 9 di tale direttiva, senza che fosse data alla popolazione la possibilità di esprimere il proprio parere nella fase di elaborazione del progetto, la Repubblica italiana sia venuta meno agli obblighi dervanti dalla direttiva 85/337/CEE modificata e dalla direttiva 96/82/CE.
In applicazione dell’articolo 226 del Trattato CE, la Commissione ha chiesto al Governo italiano di inviare le proprie osservazioni in merito a quanto segnalato nella lettera di messa in mora.
Julio Garcia Burguès
FONTE COMUNICATO STAMPA AMM.NE PROVINCIALE DI BRINDISI |