Brindisi, 04/04/2007

Licchello (UIL): contradditorio l'incontro tra Enel ed Enti

Non poteva che essere contraddittorio e senza risultati apprezzabili il confronto di lunedì 2 aprile tra l’ENEL ed i massimi responsabili della Provincia, del Comune di Brindisi e della Regione Puglia.
Lo si deduce dai commenti e dagli articoli di stampa in cui si evince chi ha evidenziato alcune disponibilità dell'ENEL e chi, invece, ha dichiarato il contrario.
In considerazione della eccezionale crisi economica ed occupazionale che vive la nostra città per colpa delle tante occasioni di sviluppo mancate, per l'inadempienza da parte delle Istituzioni degli impegni sottoscritti, ci saremmo aspettato uno scatto d’orgoglio e di carattere dai nostri rappresentanti locali in un momento in cui la stampa nazionale e quella internazionale mettono in risalto lo straordinario record negativo dell’inquinamento ambientale di CO2, dovuto principalmente per le emissioni della centrale Enel Federico II° di Cerano.
Invece, come avevamo abbondantemente previsto qualche giorno addietro, si è permesso a questa società elettrica, che sul nostro territorio non si è limitata ad inquinarci a livello di record mondiale, cosi come riportato da tutta la stampa specializzata, di effettuare l’ennesimo battage pubblicitario, sempre con metodi arroganti, basati come al solito sulle grandi bugie.
L’Enel a Brindisi ha ricavato utili inimmaginabili, riducendo il sito industriale di Cerano ad una vera e propria succursale di ditte esterne che si dividono gli appalti lasciando le briciole alle poche ditte brindisine presenti (Taranto è il riferimento privilegiato), inoltre ha ridotto il personale diretto del 30% nonostante una produzione aumentata del 50% con un consumo di carbone triplicato.
Viene utilizzato una larga fetta di personale diretto ed in appalto proveniente da fuori provincia lasciando i nostri giovani, i disoccupati ed i sottoccupati nella più grave crisi degli ultimi decenni, pur in presenza di impegni sottoscritti che non permettono questo tipo di politica economica ed industriale.
Sono questi i motivi per cui la UIL di Brindisi ha sempre protestato, e continua a farlo, per la mancata convocazione delle Forze Sociali che rappresentano, piace o non piace, tutti i ceti sociali della nostra città e della nostra provincia, siano essi lavoratori, giovani disoccupati, disoccupati cronici e precari del lavoro.

Sicuramente avremmo posto all’attenzione del tavolo così come abbiamo fatto con il documento da tempo presentato alle Istituzioni con alcune osservazioni a partire da quelle di carattere ambientale che qui di seguito elenchiamo:
- L’abbattimento del 10% emissioni di CO2 e, conseguentemente, la diminuzione del carbone vanno stabilite nella media degli ultimi 5 anni e non come ha proposto l’Enel basandosi sulle emissioni e sui consumi del 2004. In questo modo si conretizzerebbe la reale riduzione dei flussi inquinanti in atmosfera.
- L’Enel deve dotarsi di certificazione EMAS. Impegno sottoscritto nelle convenzioni del 2002/2003 e mai certificato.
- Il carbonile deve essere coperto a prescindere dalle decisioni del Comitato tecnico. Questo era un dovere morale mai attuato ed oggi non è più prescindibile.
- L’Enel, ancora oggi, è debitrice di impegni come quello sul monitoraggio ambientale nel territorio.
- L'Enel, già nella convenzione del 1996, l'unica firmata anche dal Sindacato, si era dichiarata disponibile a dotarsi di un nuovo molo carbonifero fuori dal porto che non può essere tra Costa Morena Est ed il molo del petrolchimico
- L’Enel, insieme a tutte le aziende industriali di Brindisi devono finanziare proporzionalmente, coadiuvate dalla ASL, l’Istituto della Medicina del Lavoro al fine di monitorare e prevenire le problematiche di carattere sanitario su tutti i lavoratori occupati nel Polo Industriale Brindisino.
- L’Enel deve mantenere gli impegni assunti e sottoscritti sull’occupazione diretta, integrando immediatamente le decine e decine di lavoratori andati in quiescenza in questi ultimi anni.
- Per quanto riguarda gli appalti deve essere ribadito quanto era stato sancito negli impegni sottoscritti nel 1996 e cioè agevolare principalmente l’imprenditoria locale
- In ultimo, ma non meno importante, bisogna prevedere l’istituzione di un Osservatorio provinciale delegato al controllo degli indirizzi ed attività con la presenza dei rappresentanti degli EE.LL., dell' Enel e, fondamentalmente, dai rappresentati delle Forze sociali. Questo Osservatorio dovrebbe avere poteri di intervento tali da far rispettare gli impegni sottoscritti, caso contrario si dovrebbe addirittura prospettare l’annullamento della convenzione.
La UIL di Brindisi è convinta che questa sia la base per poter addivenire ad una convenzione, oggi con l’Enel ed, in futuro, con tutte le altre grosse committenze che abbiano interesse a sviluppare economia ed occupazione nel nosro territorio.
Siamo pronti a confrontarci con chiunque sulle nostre ragioni, così come non permetteremo a nessuno di escluderci dalle scelte che riguardano la nostra provincia visto che rappresentiamo, così come le altre forze sociali, gli interessi dei ceti più deboli che, sino ad oggi, sono stati emarginati dalle scelte di politica economica e sociale da chi ha gestito il territorio.

COMUNICATO STAMPA ANTONIO LICCHELLO - SEGRETARIO PROVINCIALE UIL
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