Brindisi, 26/04/2007

Polo Aeronautico, Carbonella: "Luci ed Ombre!"

Le problematiche riguardanti lo sviluppo del ns. territorio non sempre vedono gli attori locali esprimere grande sintonia.

Il settore aeronautico, al contrario, per storia, tradizione, presenza, competenza, professionalità, è quello che suscita interesse, condivisione ed impegno diffuso tra vari soggetti sociali, politici ed istituzionali.
Agusta, Alenia, Avio, (aziende partecipate da Finmeccanica) , insieme ad un sistema di aziende private locali, con in testa Salver e Gse, costituiscono un grande patrimonio tecnico ed un rilevante bagaglio di esperienze e base occupazionale, che legittima il settore ad essere considerato trainante, per la nostra economia sia nel presente ma soprattutto nell’immediato futuro.
La conferenza organizzata da Confindustria alcuni giorni addietro, rappresenta un importante passaggio a riguardo, che conferma quanto sopra asserito, e valorizza l’impegno continuo e costante delle OO.SS., e, di quanti, a livello istituzionale e parlamentare, da una vita sono impegnati con passione, visione progettuale ed atti propositivi, volti a realizzare alti e concreti obiettivi in questa direzione.

E’ assai verosimile pensare quindi, ad un ulteriore sviluppo di questo settore, in una fase di grande espansione del mercato nazionale ed internazionale, a condizione però, che si creino le dovute sinergie tra aziende pubbliche e private e tra grandi e piccole – medie imprese presenti sul ns. territorio.
Inoltre, se prende corpo un antico ma sempre valido progetto, da me proposto e fatto inserire nei P.O.R., con relativi finanziamenti, alla fine degli anni ’90, di realizzare a Brindisi, un grande Centro Internazionale di Vestizione e Manutenzione degli aerei e ripreso positivamente anche da Confindustria, credo che potremmo fare un salto di qualità di notevole portata.
Altre luci si accendono sul settore, inoltre, con i recenti Accordi di programma, grazie alla recente estensione della L. 181 a Brindisi, che vede la Salver, la Gse e la stessa Avio (che si spera chiuda la sofferta fase di Cassa integrazione) e, per certi versi l’Agusta, che in uno a tante altre imprese locali, fanno ben sperare.

L’orizzonte appena delineato, tuttavia, è denso di nubi, se volgiamo lo sguardo alla politica ind.le che Alenia pratica sul ns. territorio.
Mi riferisco alla quantità e qualità di lavoro, che riviene da Grottaglie, a mio avviso non proporzionato alle potenzialità delle ns. imprese, ma, ancor più preoccupante se non drammatico, è il destino che si paventa per lo stabilimento di Alenia Aeronavali di Brindisi.
Ho avuto modo di lanciare diversi allarmi su questo problema e sono in attesa che il Governo risponda ad una mia interrogazione, presentata di recente e il cui contenuto riguarda appunto, il futuro del sito e dei lavoratori in esso occupati.
Ebbene, da ulteriori elementi di mia conoscenza, la situazione rischia di precipitare paurosamente ed in tempi abbastanza brevi, se tali elementi fossero confermati.

Il quadro attuale vedrebbe l’azienda, infatti, rinunciare alla revisione dei Canadeir, ai lavori di revisione dell’ATR dell’Alitalia e, ultima incomprensibile scelta, il rifiuto di revisionare circa 40 aerei della Compagnia Brasiliana EMBRAER, che Alitalia fa volare in Italia ed in Europa, affidando tali lavori ad aziende della Finlandia e del Portogallo.
A completamento di tale scoraggiante situazione, non solo Alenia Aeronavali non assume, come i carichi di lavoro richiederebbero, ma, al contrario, si lasciano uscire risorse occupazionali per raggiunti limiti di età, senza sostituirli, e da tempo non svolge più alcuna attività di formazione.
La strategia aziendale ci appare estremamente chiara: si rifiuta il lavoro, si smembra il patrimonio professionale e la fatale conclusione non può che essere la chiusura del sito di Brindisi.

Infine, per quanto attiene la possibilità di attivare intese interregionali nel settore aeronautico, di cui sempre più spesso si parla, in particolar modo con la Regione Campania, ben vengono tali sinergie a condizione che, la realtà brindisina, non venga considerata la cenerentola di turno, a cui assegnare lavori con poco valore aggiunto, ed altri invece, posizionarsi su attività e programmi di grande eccellenza.
Attorno a tali problemi penso sia necessario mobilitare tutte le forze sociali, politiche ed istituzionali, se non vogliamo trovarci di fronte a fatti compiuti, con gravi conseguenze di carattere economico sia per la realtà territoriale , ed ancor più a danno dei lavoratori interessati e di tanti giovani in cerca di prima occupazione.

On. Giovanni Carbonella