S Pietro V.co, 27/04/2007

"8Giugno" e "Ambiente e Salute" insieme per la tutela ambientale

Il Comitato 8giugno, nato per una battaglia territoriale in difesa dell’area di crisi ambientale posta a sud di Brindisi e a nord di Lecce, e l’Associazione Ambiente e Salute di Torchiarolo, sulla base di una comune valutazione e condivisione degli obiettivi di tutela ambientale da perseguire, hanno deciso di unire le proprie forze e coordinare le iniziative da intraprendere.

Tale decisione è maturata nel corso della mobilitazione contro l’ipotesi del Porto Industriale a Cerano e della combustione del CDR nella centrale elettrica, durante la quale i due movimenti hanno raccolto insieme circa 2.500 firme a San Pietro Vernotico e nelle marine di Campo di Mare, Torre San Gennaro, Lendinuso.

Tale mobilitazione è servita a sconfiggere il partito del Porto Industriale a Cerano e, per ora, ha bloccato il tentativo di bruciare il combustibile da rifiuti nella centrale. Ma, pur esprimendo soddisfazione per tali successi, si è consapevoli che i tentativi di gravare di altro inquinamento una realtà considerata già “condannata” come quella di Cerano, restano tutti dietro l’angolo. Per questo occorre dare continuità alla mobilitazione e alla vigilanza con una organizzazione territoriale, per la quale i due movimenti offrono le proprie risorse umane e logistiche e i propri simboli a quanti vogliano allargare partecipazione e impegno in una battaglia comune in difesa dell’ambiente, della salute e in favore di uno sviluppo sostenibile della zona a sud di Brindisi e a nord di Lecce, i cui dati epidemiologici continuano a confermare la gravità crescente della situazione di rischio, oggetto anche della presentazione di un recente e tempestivo ordine del giorno, che si discuterà nel prossimo Consiglio Regionale.

Per cui, per promuovere uno sviluppo più sostenibile della zona, dal punto di vista delle compatibilità ambientali e della salvaguardia della salute delle popolazioni, occorre andare al cuore del problema dell’area a rischio, che è costituito dalla enorme quantità di carbone movimentato e bruciato.
Si pensi che con soli due milioni di carbone previsti dalla Convenzione del 96, questa zona fu riconosciuta dal DPR del 98 area a rischio di crisi ambientale. Oggi si movimentano e bruciano ben otto milioni di carbone! Per questo motivo la centrale elettrica di Cerano è la centrale più clima alterante d’Italia ed emette una delle più alte quantità di anidride carbonica d’Europa, oltre che degli altri inquinanti nocivi, polveri comprese.
Ritenere che si possa ovviare a questo problema europeo con una semplice riduzione di CO2 nella misura del 10%, addirittura attraverso fermate manutentive degli impianti, è una offesa all’intelligenza e una caricatura della portata del problema. Ma ciò è anche in contraddizione con le quote di riduzione dell’anidride carbonica assegnate all’impianto di Cerano dal Decreto Interministeriale del dicembre 2006, tese al rientro nei limiti imposti da Kyoto, sotto minaccia di procedura di infrazione.

Peraltro, fra qualche mese saranno operativi nuovi e più onerosi limiti di emissione di CO2, secondo quanto stabilito recentemente dalla Comunità Europea, ai quali anche Cerano sarà chiamata dal Governo ad adeguarsi, probabilmente senza neppure più la scappatoia dei meccanismi di flessibilità finora usati, proprio per aggredire la causa del surriscaldamento terrestre a livello globale e mondiale, secondo le intese con i Paesi non firmatari del Protocollo di Kyoto.
Siamo perciò in sintonia con la richiesta fatta dalla Provincia all’Enel di una riduzione del 30% delle quantità di carbone, in quanto in linea con la riduzione di CO2 già assegnata dal Governo!

Pertanto, le due organizzazioni continueranno la propria battaglia, perseguendo tale obiettivo. Intanto si preannuncia che è in corso di allestimento il seguente sito telematico, www.comitato8giugno.org, il quale sarà operativo entro il mese di maggio.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
COMITATO 8GIUGNO
ASSOCIAZIONE AMBIENTE E SALUTE