Brindisi, 04/05/2007

Asciano (Verdi): "Enel ha comprato tutto, anche le menti dei cittadini"

Pubblichiamo integralmente un intervento del Consigliere provinciale dei Verdi, Bianca Asciano, avente ad oggetto "Il Presidente Errico e l’ENEL".

….tangenti, appalti, miliardi, ENEL, Enipower, Edipower, British Gas Italia, Enimont, subappalti, amministratori locali corrotti… è un vortice di nomi, di fatti, di accuse che, negli anni passati come anche oggi, hanno spesso la conseguenza di confondere il cittadino e di lasciarlo nello sconforto più totale.

Anche dietro la vicenda delle megacentrali a carbone di Brindisi c’era tutto questo. Per anni ed anni l’ ho vissuta direttamente perché sono stata parte attiva del “Comitato Salentino contro le Mega-centrali a Carbone”, eternamente delusa dai brindisini per un’ opposizione che ritenevo più di forma che di sostanza, per un fare ambiguo e contraddittorio di partiti e sindacati, per le lotte a chi dovesse essere l’Ente interlocutore del Governo.
Si badi: essere interlocutore non significava pilotare le scelte governative nella direzione dell’ interesse della collettività ma usare la centrale a carbone per un’ ennesima questua di sovvenzioni (e di tutto il resto), infischiandosene delle conseguenze sulla salute dei cittadini.
Quante volte ci siamo scontrati contro muri davanti alla nostra richiesta di farle, almeno, funzionare a metano! Solo grazie ad interventi della Magistratura, allora come anche oggi, si è toccato il marcio che ha imperato per tutti questi anni.
Cosa potevamo fare io e quei pochi con cui è stata portata avanti questa lotta, contro un potere economico che con miliardi di tangenti ha permesso ad una situazione illegale di crescere e moltiplicarsi? Ci trovavamo le porte chiuse in molti settori: in certa stampa locale, negli interventi nelle scuole (luogo preferito dalla propaganda ENEL in cambio di qualche computer), etc.
E non erano interferenze politiche: ognuno di noi andava a votare in maniera diversa, come succede nei comitati uniti da uno scopo preciso, è stato dal 1984 in poi.

A Brindisi l’ENEL aveva comprato tutto e tutti, non solo vari amministratori locali ma anche le menti di molti cittadini.
Cosa potevamo fare noi, ricchi solo di parole, noi che abbiamo speso tutto il nostro entusiasmo, le nostre energie ed anche tanti dei nostri soldi nel cercare di far conoscere, di far capire a tutti i rischi che si correvano?
Non potevamo fare altro che resistere. Così abbiamo raccolto un numero incredibile di firme, abbiamo proposto un referendum in tutto il Salento che ha sanzionato il NO della popolazione, denunciato alla Magistratura, già dal 1988, corruzione, malavita organizzata, pericoli per la salute pubblica, vicende illecite.
Non era in ballo solo la salute fisica ma anche quella civile e sociale.
E ora? Continueremo ad andare avanti, disperatamente, forti delle nuove consapevolezze sorte tra la gente.
Andremo avanti perché il nostro obiettivo è rendere quella gente, fino a ieri schiacciata e rassegnata, ora giustamente arrabbiatissima e finalmente protagonista del suo futuro.
Tutti dovranno sapere che i tassi di mortalità per cancro o leucemia ma anche le allergie, sintomo chiaro che l’organismo ha attuato i suoi meccanismi di difesa, a Brindisi, a San Pietro Vernotico e Torchiarolo, proprio quelli in direzione del vento di Tramontana sono del tutto sproporzionati rispetto a quelli dei comuni vicini.
Mi aspetto che fatti così eclatanti creino, poi, una riflessione in ogni singolo ed una scelta diversa per il futuro: purtroppo, però, la gente che fa affari, che è notoriamente corrotta o che produce inquinamento è sempre stata, fino ad ora, specialmente qui al Sud, al riparo di un voto che dà stabilità e, di fronte agli ancora sporadici anche se coraggiosi interventi delle istituzioni non si può fare a meno di domandarci come si potrà migliorare l’ambiente e, quindi, la società in un clima di degrado amministrativo (inefficienza, corruzione), di egoismi privati, di mafie dilaganti.

Valga la pena di riflettere sulla polemica contro il presidente Errico, un esempio per la cultura del dialogo e della trasparenza, che, giustamente, ritiene che la scuola debba fare educazione ambientale in maniera sana in modo tale da mettere ogni ragazzo in condizione di riflettere da solo e di non essere manipolabile da nessuno, oggi per i tanti gadget, per il computer, domani per interventi “culturali” pagati dall’ENEL. Qui non si tratta di pluralismo e libertà di informazione, come sostiene l’ENEL: qui stiamo, anche oggi, comprando le menti dei ragazzi come quella degli adulti.

L’ENEL non può avere il monopolio di comunicare le sue bugie, talmente tante, che un mio libro le ricorderà tutte.

COMUNICATO STAMPA CONSIGLIERE PROVINCIALE BIANCA ASCIANO