Bari, 18/05/2007
Odg sulle emissioni industriali: il testo integrale
Il Consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno proposto dai consiglieri Antonio Maniglio, Giuseppe Taurino, Pino Romano e Vincenzo Montanaro relativo alle emissioni degli impianti industriali con particolare riferimento alla Centrale Federico II di Cerano.
Di seguito riportiamo il testo integrale del documento:
Il consiglio regionale, premesso che
- la situazione di degrado ambientale dell'area tra Brindisi e Lecce è nota da tempo e deriva in primo luogo dalle emissioni degli impianti industriali di Brindisi e di Taranto;
- in questi giorni, a ulteriore conferma dei rischi ambientali che investono il territorio, sono stati resi noti i dati relativi a un incremento vertiginoso delle polveri sottili nel comune di Torchiarolo e che il ministero dell'ambiente, tramite il settore qualità della vita, ha disposto la messa in sicurezza dei terreni circostanti Cerano e coltivati ad ortaggi a causa dell'accertato inquinamento della terra e della falda acquifera;
- tutti i rilevamenti sin qui eseguiti confermano lo stato di grave precarietà ambientale dell'area sud Brindisi-nord Salento imputabile in primo luogo alle emissioni degli impianti industriali, compresa la centrale di Cerano che immette nell'aria circa 15 mila tonnellate di anidride carbonica;
- uno studio del Cnr-Isiata dell'Università di Lecce, esaminando 55 campioni di terra prelevati nell'area sopra indicata, ha accertato la presenza di minerali cancerogeni come l'arsenico, il taglio, il mercurio; lo stesso studio ha addebitato tale inquinamento alle polveri e ai fumi emessi dai pennacchi industriali che, anche a causa dei venti dominanti, ricadono soprattutto nell'area di Brindisi sud e nord salento;
- un'altra indagine, eseguita nel 2002 dal laboratorio multilab della camera di commercio di Lecce, che ha analizzato campioni d'acqua prelevati dopo le piogge, ha rilevato la presenza di agenti inquinanti come metalli pesanti, idrocarburi e ossidi;
- le conclusioni della commissione sanità del Senato di qualche anno fa
che denunciarono "un eccesso di mortalità per patologie tumorali" nell'area brindisina (ma sol perché l'indagine non toccò i comuni del leccese);
considerato che
l'inquinamento di aria, terra ed acqua ha pesanti conseguenze sulla salute delle persone e che si avverte in tutto il territorio interessato una più che legittima e fondata preoccupazione per l'incremento delle patologie tumorali documentato dallo stesso registro dei tumori per l'area jonico-salentina (sin quando ha funzionato),
impegna
- la giunta regionale a deliberare, ai sensi della legge regionale 17/2000, l'allargamento dell'area a rischio ambientale, oggi limitata solo all'area bri i , rd t ib d déIià -provincia di Lecce, al fine di avere un controllo effettivo sulla situazione ambientale e i conseguenti piani di risanamento;
- gli assessorati alla sanità e all'ambiente, con il pieno coinvolgimento dei comuni interessati e delle ASL di Brindisi e Lecce, a effettuare un monitoraggio puntuale sia della situazione ambientale che di quella epidemiologica dando piena operatività al registro tumori per l'area jonica-salentina.
- l'Arpa a istituire nel Salento una sezione dell'Arpa dedicata allo studio e al controllo delle emissioni atmosferiche.
odg_emissioni
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