Bari, 04/06/2007

Pari Opportunita': intervengono Antonucci, Ciccolella e Terrevoli

In seguito al dibattito scatenatosi in questi giorni riportiamo integralmente gli interventi di Livia Antonucci, Rosa Ciccolella, Vicepresidenti della commissione, e dello stesso Presidente Magda Terrevoli

La vicepresidente della commissione pari opportunità della Regione, Livia Antonucci, ha diffuso la seguente nota.

“Che la presidente della commissione pari opportunità voglia un rapporto civile ci fa piacere che avvenga. Certamente la lettera inviata per imporre il silenzio alla sottoscritta è documento ufficiale leggibile da tutti.
Per facilitare la disponibilità ad un lavoro concertato e pregnante ma ricco delle differenti espressioni culturali e politico sociali che ognuno porta nella commissione pari opportunità, va revocata la deliberazione del 31 maggio scorso, ritenendo vero che le maggioranze numeriche possono approvare ma non possono imporre il bavaglio con minacce velate o scritte a nessuno.
Si auspica altresì che la legge regionale che istituisce la commissione, sino a quando non verrà modificata, sia una guida per tutti”.


Rosa Cicolella, vicepresidente della commissione pari opportunità:

“Ancora una volta assistiamo al disperato tentativo di una donna politica che tenta di far valere le proprie ‘posizioni’ attraverso il vecchio metodo della difesa di ufficio”. La vicepresidente della commissione pari opportunità della Regione, Rosa Cicolella, interviene con una dichiarazione sul ‘caso Antonucci’.

“La contestazione ai metodi usati dalla vicepresidente Antonucci in sede di commissione pari opportunità, riunitasi il 31 maggio 2007 – sostiene - non è stata espressione della sola maggioranza politica della commissione, ma sentimento di tutto l’organismo, sintesi politica e sociale. Alla vicepresidente non è stato contestato il merito delle sue esternalizzazioni, ma il metodo, che sconfessa le regole più semplici di un consesso ‘veramente’ democratico e che sottintende un sottile uso strumentale della stessa. Probabilmente, una frequenza più assidua alle commissioni, regolarmente indette dalla presidente Terrevoli, da parte della vicepresidente Antonucci, le avrebbe fornito gli strumenti per constatare i metodi di discussione che in quella sede si esplicano, frutto, sempre, di una dialettica accesa, ma sintesi di scelte finali che mai hanno mortificato le posizioni minoritarie. La commissione non può e non deve essere, espressione di posizioni politiche, ma queste, nel loro pluralismo, dovranno alimentare le decisioni, rendendo efficace il raggiungimento degli obiettivi. Resta difficile comprendere l’accusa di latitanza alla presidente Terrevoli, da parte di una vicepresidente che tutta la commissione ha poco conosciuto a causa delle sue, pur ‘giustificate’, numerose assenze”.

“La vera democrazia – aggiunge Rosa Cicolella - è quella che non usa un organismo collegiale per la diffusione di posizioni politiche personali, oscurandone la volontà generale. È assai grave che la vicepresidente di una commissione pari opportunità permetta e, dunque, condivida, la stigmatizzazione negativa di un incarico politico di vertice ad una donna, la presidente Magda Terrevoli, coordinatrice regionale dei Verdi. Mi rimane difficile comprendere la definizione dei propri obiettivi in un organismo volto alla tutela per le pari opportunità. La commissione ha agito sempre nel rispetto delle voci di minoranza convinta dello spirito collegiale di questo organismo. Queste ‘incomprensioni’ ci indeboliscono e mortificano il senso del nostro percorso”.


Magda Terrevoli Presidente Commissione Pari Opportunità. Le ragioni di un dissenso
“Difficoltà di comprensione o strumentalizzazione politica?”

La presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia, Magda Terrevoli, ha diffuso la seguente nota: ”Ho appreso dalla stampa la notizia che la Commissione regionale Pari opportunità nella seduta del 31 maggio u.s. ha compiuto, attraverso una delibera di cui si chiede l’annullamento, un atto intimidatorio nei confronti di una delle due vice-presidenti.
E’ intanto mio dovere precisare che tale delibera è inesistente come atto formale in quanto impossibile da produrre, come Commissione P.O. infatti, non ne abbiamo facoltà.
La Commissione P.O. a differenza delle altre Commissioni Regionali è un organismo fragile che pur nella grande valenza evocativa della definizione "pari opportunità" nasce e vive tra mille difficoltà istituzionali.

Abbiamo per questo depositato a firma di quasi tutti i capigruppo del consiglio regionale, maggioranza ed opposizione, una proposta di legge che ne affermava la sua rilevanza statutaria ed auspicava una authority di genere, ma seppur supportata a parole da tutti non è stata neanche iscritta ai lavori della competente commissione regionale.

Ma abbiamo comunque continuato a lavorare, pur tra mille difficoltà e raccogliendo le risorse che ognuna di noi poteva mettere a disposizione. Inutile parlare dell'esiguità di bilancio assegnatoci e della mancata assegnazione a tutt'oggi del pur risibile gettone di presenza.
Abbiamo chiesto che i partiti multati, con decreto del Presidente della Giunta, per non aver rispettato una presenza femminile all'interno delle ultime liste regionali, pagassero e che quei fondi potessero essere destinati a particolare progetti di inclusione.
Ma ancora oggi aspettiamo una risposta.

Abbiamo pensato che tutto questo da una debolezza potesse essere trasformata in una risorsa, utilizzando ancor di più e meglio le nostre forze e capacità di relazione.
L'impegno che tutte noi, pur tra mille difficoltà, abbiamo assunto è stato quello di rendere la Commissione P.O. più aperta al territorio, punto di snodo di conoscenze ed informazione, collegata a tutte quelle realtà associative del mondo femminile, luogo di donne, delle competenze delle donne, delle associazioni delle donne italiane e straniere.
In questa ottica si colloca la più recente iniziativa della commissione : il Forum itinerante sulle Pari opportunità organizzato a Foggia il 7 giugno 2007 sui temi del lavoro, della rappresentanza, dei diritti, che comprende interventi di tante Donne espressione dei diversi ambiti lavorativi e politici in maniera assolutamente trasversale. Il nostro auspicio è la costruzione di una convivenza che condivida, in questo tempo e in questo spazio, i principi costituzionali e l'idea della libertà femminile.
Sensibilizzare, prevenire, tutelare, progettare l'azione pubblica, deve rispondere a esigenze molteplici che riguardano la sfera dell'educazione, della formazione, della socialità, del diritto e avere, insieme, l'ambizione di un nuovo disegno di convivenza.
Tutto questo è solo possibile se si agisce dimenticando e lasciando ad altri contesti la polemica e l'opportunità politica.
Questo è stato chiesto a tutte le componenti e questo è stato condiviso, anche già nella passata legislatura con la presidenza di Nunzia Bernardini l'utilizzo strumentale che invece oggi se ne sta facendo ora per una battaglia politica peraltro occupata da uomini che stranamente attivi in questo frangente ma silenti quando devono realmente offrire spazi alle donne, appare veramente un paradosso.
Ed ancora più triste è il considerare che tutto questo è stato messo in mota da una donna che invece di portare il suo contributo all'interno della commissione regionale pari opportunità l'ha utilizzata esclusivamente per poter trovare uno spazio sui media mandando al massacro e delegittimando proprio quell'organismo che le ha offerto tale spazio di visibilità”.

COMUNICATO SERVIZIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE