Brindisi, 29/02/2004

Donna Sindaco a Brindisi? Interviene Damiano Mevoli

Una donna al Comune e alla Provincia di Brindisi? Perché no, se tale soluzione, lungi dall'essere una boutade "nuovistica", si configura, invece, come una proposta seriamente meditata da una parte di quella società civile sicuramente attenta alle cose della politica e che è fortemente in ansia per il futuro del nostro territorio.
Brindisi, infatti, è in un momento drammatico della sua millenaria storia, pari solo a quel periodo in cui malaria e condizioni igieniche estremamente precarie ne avevano talmente falcidiato la popolazione, che si cominciò seriamente a pensare di rifondarla in una zona più adatta alle condizioni di vita dell'uomo, poiché non vi è il minimo dubbio che, mutatis mutandis, se si compiranno le scellerate scelte operate per il rigassificatore e il potenziamento del carbone a Brindisi Nord, quelle condizioni di invivibilità e di malsanità si riproporranno in tutta la loro drammatica attualità.
Rispetto al rigassificatore, siamo stati i primi a dire (purtroppo inascoltati) che la presenza di un impianto di rigassificazione a Capo Bianco, da un lato, rappresenterebbe una potentissima bomba ad orologeria vicina alle nostre case e, dall'altro, una pesantissima pietra tombale sulle attività del porto, dove, in presenza delle gasiere, non sarebbe più consentito, per imprescindibili motivi di sicurezza, alcun genere di traffico né di uomini né di merci. Anche riguardo al carbone di Brindisi Nord, la nostra opposizione è doppiamente motivata sia da ragioni di salvaguardia ambientale e della salute dei cittadini (neanche un paese del quarto mondo ne accetterebbe una simile sul suo territorio), sia da ragione economiche strettamente connesse con il decollo di un nuovo progetto di sviluppo, che veda finalmente assumere al nostro porto il ruolo che gli compete nell'ambito europeo e mediterraneo, quale cruciale e privilegiato punto di snodo dei traffici delle merci e dei passeggeri.
Il no al rigassificatore, pertanto, come il no al carbone, non rappresenta un semplice aspetto programmatico, su cui magari trovare soluzioni di mediazione, ma assume il valore di vera e propria discriminante politica rispetto a tutto lo schieramento di centrosinistra, che su questo versante, in netta discontinuità con il passato, deve recuperare tutta la sua forza e la sua credibilità.
Può una donna rappresentare tutto questo? Per Italia dei Valori sicuramente può farlo, se è vero (come è vero) che, per la Provincia, ha indicato la strada che porta alla candidatura della senatrice Rosa Stanisci, e, al Comune, ad altre autorevoli rappresentanti della società civile.
Seguire queste indicazioni nel rispetto dei criteri fissati e da tutti condivisi (in primis di coerenza personale e di discontinuità con le passate amministrazioni), rappresenterebbe una forte testimonianza della reale volontà di avviare quel cambiamento di rotta tanto atteso e auspicato dalla società civile e da tutte le forze del centrosinistra (Rifondazione Comunista compresa).

prof. Damiano Mevoli

COMUNICATO STAMPA ITALIA DEI VALORI

Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv