Brindisi, 25/07/2007

Rollo (FI) contro la Centrale Fotovoltaica

Il durissimo attacco del presidente Errico contro il tentativo di impianto di una centrale fotovoltaica nell’area industriale di Brindisi è condivisibile sul piano del merito.

Ho già in passato avuto modo di manifestare tutto il mio dissenso per una iniziativa per così dire industriale che non porterebbe alcun beneficio sul piano occupazionale nonostante verrebbe largamente beneficiata di denaro pubblico.
Una iniziativa estemporanea che non tiene conto né della vocazione del territorio e tantomeno delle professionalità ed esperienze che la nostra terra già esprime nel settore specifico del fotovoltaico.
In questa occasione non è inutile ribadire quanto la presenza di una siffatta centrale possa trovare una logica spiegazione soltanto alla fine di una filiera di attività che partono dall’approvigionamento e dal taglio del silicio per poi trasformarsi in produzione di pannelli solari che troveranno in ultimo sullo stesso territorio la loro installazione definitiva.
Ma al di là del merito, che spero troverà sedi opportune di approfondimento, va sottolineata ancora una volta la sconcertante vicenda politica del presidente Errico il quale ancora una volta tenta di opporsi senza esito a scelte effettuate all’interno della sua stessa parte politica.
Negli ultimi mesi abbiamo infatti dovuto assistere alle prese di posizione del nostro presidente tutte contro scelte e decisioni regionali tendenti alla mortificazione sistematica del nostro territorio.
Sembra oramai di vivere una dimensione surreale : la giunta regionale di centrosinistra capeggiata dal presidente Vendola decide di non inserire il reparto di cardiochirurgia a Brindisi ed il nostro notaio Errico minaccia il proprio alleato più stretto di dimissioni ma Brindisi rimane senza cardiochirurgia; Vendola decide di tagliare i voli dall’aeroporto di Brindisi e Michele Errico minaccia le dimissioni ma il nostro aeroporto resta senza voli; a Bari la giunta Vendola decide di trasferire la nostra sabbia in lidi lontani ed il nostro presidente minaccia le dimissioni, mai formalizzate, ma proprio oggi il presidente Vendola ed il suo assessore al demanio confermano l’operazione di prelievo.

Una valutazione a parte meriterebbe la comica vicenda dell’ex collegio navale sulla quale è meglio stendere un velo di silenzio.
Sul piano delle battaglie perse non è strano che il nostro presidente non abbia ancora intrapreso la sua battaglia contro il piano energetico regionale già approvato dalla giunta Vendola che smentisce clamorosamente tutte le scelte politiche operate dal notaio negli ultimi mesi.
Qui le dimissioni non potrebbero essere soltanto minacciate e quindi è meglio tacere.

Se a subire il danno maggiore in tutti questi casi è stato proprio il nostro territorio va detto che ciò è potuto accadere proprio grazie ad una azione arrogante e solitaria che ha finito per produrre effetti opposti a quelli desiderati.
Resta l’amara constatazione di una assenza di tavoli di concertazione e di approfondimento anche fra posizioni politiche diverse e contrapposte che tutta la politica brindisina avrebbe operato attorno alla difesa della propria terra.
Opportunità politiche svanite, battaglie in difesa del territorio perse, capacità di approfondimento e di partecipazione sui problemi quasi ridotta a zero e una sequela di scelte nazionali e regionali drammaticamente opposte alle legittime aspirazioni di una popolazione che vorrebbe soltanto un buon futuro per se e per i propri figli.
Uno spettacolo desolante che trova per il nostro presidente un tornaconto personale narcisistico da capopopolo latino americano.
Noi continueremo a portare avanti le battaglie giuste in difesa della nostra terra nelle sedi opportune sperando che la sinistra radicale di Vendola e di Errico fra ambiguità, dissapori interni, guerre intestine, foga giustizialista, minacce reiterate di dimissioni e periodiche prese di posizione non produca ancora danni per la nostra provincia.

Tutto ciò nella speranza che presto o tardi anche i partiti del centrosinistra possano ridivenire attori dello sviluppo e del dialogo fra forze politiche che resta, a tutt’oggi, qualunque siano i convincimenti politici di ognuno, l’unico strumento di partecipazione democratica e di formazione di una coscienza collettiva.

Marcello Rollo
Consigliere regionale
Coordinatore provinciale di Forza Italia.