Brindisi, 17/09/2007
Selezione Vigili Urbani, Albano (Ds): "un concorso per pochi intimi"
Quello che molti brindisini, giovani e meno giovani, temevano si sta puntualmente verificando.
La selezione per la formazione delle graduatorie a tempo determinato di istruttori di vigilanza ( vigili urbani per intenderci) rischia di diventare una faccenda riservata a pochi intimi.
Infatti dal controllo delle prime 150 domande, sul totale di 343 attualmente pervenute in comune, solo 5 solo risultate regolari, in possesso di quel famoso o famigerato requisito di partecipazione al corso regionale di formazione professionale di polizia urbana e locale.
Questo tendenza legittima l’ipotesi che alla fine le domande valide possano essere una dozzina, forse meno.
Niente di illegittimo per carità. Tutto regolare, c’è un regolamento che lo prevede, oltretutto si doveva fare in fretta per tamponare carenze attuali ed urgenti di personale di vigili urbani, sulle quali in verità si discute dal 2004 o forse prima, per cui, stante l’assenza di una seria programmazione, si è deciso all’ultimo minuto che si non si poteva aspettare la lungaggine di una selezione aperta a tutti. Sarebbe stato faticoso e lungo. Per che cosa poi? Per alimentare le illusioni di una utilizzazione temporanea che non da prospettive. Perchè allora illuderne tanti quando si può contenere questa pena riservandola a poche sfortunate persone? A quelle per intenderci che hanno frequentato il corso? E poi comunque c’è la rassicurazione dell’impegno dell’Amministrazione ad accelerare i tempi per il concorso di assunzione a tempo indeterminato. Quello si, senza preclusioni!
Questi i ragionamenti, le motivazioni, ma anche le rassicurazioni dell’Amministrazione per la scelta fatta. Il messaggio è chiaro: lasciate fare a chi non solo sa, ma sa anche come fare.
Certo spiegare queste cose è stato lungo, faticoso, forse completamente inutile per quelli come me non avvezzi alle sottigliezze di alcuni ragionamenti, a seguire le articolazioni di discorsi difficili, perché alla fine rimangono testardamente nella convinzione che le motivazioni non motivano niente, le rassicurazioni, non rassicurano nessuno, e si chiedono il perchè di tutto questo tempo sprecato, di tutta questa fatica per spiegare, per convincere. Non si poteva più semplicemente cambiare il regolamento, organizzare, per tempo un bando che tenesse conto oltre che dei titoli anche delle capacità delle persone, organizzando, come hanno fatto tanti altri comuni, ( vedi Venezia) in maniera celere, senza sprechi di tempo, test e colloqui contribuendo così a rasserenare gli animi, fugando perplessità, non prestando il fianco a considerazioni malevoli, alimentando la fiducia dei nostri giovani nelle istituzioni?
Io credo che stando così le cose avrebbero forse fatto prima a farsi dare, dall’ufficio regionale interessato, l’elenco delle persone di questo territorio che hanno partecipato a questi corsi, l’ultimo dei quali sembra risalire al lontano 2004, interpellandole singolarmente, avrebbero senz’altro risparmiato altro tempo.
So bene che è un lavoro temporaneo, che non da prospettive future, ma quali prospettive, diverse da un paio di valigie e dal lavoro precario, si offrono ai giovani in questa città? Non è stata forse crudele la fatica, l’umiliazione, la violenza psicologica che hanno dovuto subire 7.500 nostri giovani sottoposti, per un lavoro precario, part – time, a 16, a 20, 24 ore, a prove di selezione, colloqui, corsi di formazione per essere giudicati, in gran parte, idonei a collocare le scatolette di tonno sugli scaffali?
Non è violenza continua la precarietà di un lavoro temporaneo che dura da tanto tempo, che non consente a nessuno di loro di programmare alcun progetto di vita e che molti, nel silenzio quasi generale delle istituzioni, hanno già perso?
Si dice che questa graduatoria avrà valore fino alla fine del prossimo anno, che incombe il regolare concorso l’assunzione a tempo indeterminato. Mi auguro di essere smentito e che risultino eccessive ed infondate le mie perplessità sulla capacità finanziarie del nostro comune di poterlo effettuare a breve.
Mi rendo conto però che in questa città si fanno discorsi troppo fumosi per essere realmente credibili.
Io intanto, in modo furbesco, approfittando della mia esperienza, cerco di mettermi al sicuro per non incappare, come tanti giovani, in qualche disavventura. Vado ad iscrivermi subito al corso regionale sulla vita delle foche monache, non vorrei che, nella eventualità mi riconfermassero la candidatura nelle prossime elezioni a consigliere comunale, da qualche parte spuntasse il requisito di questa partecipazione come causa di ineleggibilità.
Vincenzo Albano
Consigliere Comunale
Democratici di Sinistra |