Brindisi, 17/10/2007
Gioia (Udeur) a Mennitti: "nessuno fa niente contro questa lenta agonia"
Rino Gioia, coordinatore provinciale dell'Udeur ha inviato una lettera aperta al Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti.
Ne riportiamo integralmente il testo
Caro Sindaco,
Mi scusi lo sfogo, ma in qualità di coordinatore dei Popolari-UDEUR, e ancora di più come brindisino, non ce la faccio più a trattenere il fiato.
Non le nascondo, quando perdemmo le elezioni comunali 2004, dopo un periodo di normale amarezza, pensai che con una personalità del suo calibro, per tutto ciò che è stato per il Paese fino ad allora, saremmo diventati il Comune più invidiato d’Italia.
Già da tre anni lei è il Sindaco del nostro Comune, un territorio dove le grida di disperazione e di dolore dei cittadini, per i tanti problemi che esistono, soprattutto di sopravvivenza economica / occupazionale, attendono risposte.
Penso di darle ragione sul fatto che, come lei dice, “ il tempo della contemplazione è finito“, perché tre anni mi sembrano davvero troppi, mentre i cittadini non sanno come sfamare le famiglie, si incatenano ai tralicci in attesa che qualcuno li ascolti, in attesa che qualcuno si spenda per nuovi insediamenti produttivi, in attesa che qualcuno attragga nuovi investimenti su questo territorio oramai alla fame.
Mi creda, riesce molto difficile per chi non ha un lavoro e non sa come andare avanti, pensare alla cultura !!!!
A noi, cittadini-elettori (prima che rappresentanti di un simbolo), non interessa molto chi, coalizione o colore, sta gestendo l’Amministrazione Pubblica, ma cosa stia facendo in favore della comunità tutta, presupponendo che il massimo rappresentante dei cittadini di Brindisi, sappia benissimo quali siano le priorità in termini assoluti.
Personalmente sono preoccupato dall’immobilismo del fare, sono preoccupato perché nessuno fa niente di niente per accelerare un processo che inverta questa lenta agonia che ormai imperversa sulla città, sono preoccupato dei progetti-proclami che vedranno la luce (semmai la vedranno) fra 30 anni ed intanto si pensa alla propria poltrona e se possibile anche a quella del vicino.
Sperare che non si arrivi a fine mandato è una chimera, visto che molti in Consiglio Comunale le danno una mano per non perdere la propria poltroncina o il sussidio, ma se deve proprio continuare per questo scorcio di fine consiliatura (perché dipende solo da lei), risolva qualche problema utile che venga incontro ai bisogni dei brindisini perchè non sanno più dove sbattere la testa; lei, volendo, ne ha le capacità e le conoscenze nazionali ed internazionali.
Finiamola con incontri e commissioni che non servono a nulla; la cultura va bene ma deve andare a braccetto con un risveglio produttivo/economico/occupazionale, altrimenti si rischia che qualcuno, come fece Totò, si venda l’unica Colonna.
Prima di scriverle ho riletto il suo appello “Lettera al Cittadino”, il suo programma elettorale 2004, il suo discorso di insediamento e sono rimasto allibito quando ho visto, tra l’altro, che si parla di: piaga occupazionale, nuovi investimenti/insediamenti produttivi, sicurezza, sociale, ecc. ecc..
Quindi, il suo programma per tutti i cittadini di Brindisi non prevedeva solo cultura, ed allora… perché in tre anni non si è parlato d’altro ?
Rino Gioia
COMUNICATO STAMPA SEGRETERIA PROVINCIALE UDEUR |