Mesagne, 21/10/2007

A Sinistra: "Comune senza stadio e destra ipocrita e domagogica"

Apprendiamo con preoccupazione che è stata decretata ufficialmente l’impraticabilità del campo sportivo di via Sasso perché sprovvisto del certificato di agibilità, cosi che le società cosiddette minori: S. Maria e SS Annunziata, oltre alla juniores Medania, rischiano di non poter svolgere regolarmente i rispettivi campionati federali ormai alle porte.
E’ una situazione paradossale che ci fa arrossire di vergogna.
Non è ammissibile che una città come Mesagne, che per decenni è stata sugli scudi per la qualità raggiunta dal suo apparato burocratico amministrativo, rischi di veder interdetta l’ attività sportiva di uno stuolo consistente di ragazzi perchè “manca la carta”.

Ancor più acuta è la vergogna se si pensa che questa ingiustizia verrà perpetrata nei confronti di chi non può difendersi, di chi non ha “santi in paradiso”, ne fa comunicati stampa o minaccia di occupare il Comune.
L’assenza del governo politico non giustifica in alcun modo la sussistenza di tali clamorose inadempienze amministrative, che appartengono semmai alla esclusiva responsabilità tecnica. Dopo la pur legittima apposizione del sigillo di inagibilità al campo, chi ha oggi dovere giuridico di governo dovrebbe, a mio avviso, attivarsi per individuare le responsabilità e rimuovere le cause che hanno portato a quel provvedimento.
Chiedo pertanto pubblicamente al Commissario prefettizio, a nome del mio gruppo, di produrre ogni sforzo per ripristinare l’agibilità del campo di via Sasso perché questa è da considerarsi una vera e propria emergenza sociale oltre che sportiva.

Per fatal combinazione anche il nuovo stadio è inagibile perché “manca la carta” (nella fattispecie il nulla-osta dei Vigili del Fuoco), ed anche in questo caso i mesagnesi stanno sperimentando la vergogna domenicale di andare a questuare in provincia un impianto per poter svolgere ed assistere al campionato d’Eccellenza.
Evidentemente sul calcio cittadino non deve essersi abbattuto un demoniaco maleficio se la città, pur disponendo di due impianti, non ne può utilizzare nessuno, ma piuttosto vi sono delle responsabilità. Ed è il caso di richiamarle per non correre il rischio di essere coinvolti anche noi nella caccia alle streghe di chi vuole tutti colpevoli e nessun colpevole.

Sul destino del vecchio campo sportivo di via Sasso, in particolare, ricordiamo che sia il governo di centrosinistra sia l’opposizione di centrodestra ad un certo punto della legislatura guidata dal Sindaco Sconosciuto fecero convergere le rispettive posizioni e sancirono con veemenza che il campo di via Sasso andava eliminato e l’area riconvertita secondo le previsioni di Piano Regolatore Generale.
Il centrodestra in particolare, quando noi del movimento politico “ A Sinistra” spingemmo fino al Consiglio Comunale la proposta di riqualificare l’area mantenendo però l’impianto sportivo, gridò allo scandalo e avviò una pesante campagna di propaganda nel quartiere e nell’intera città per affermare l’assunto secondo cui che la persistenza del campo di calcio avrebbe rappresentato un elemento di sicuro degrado urbanistico per l’intera area.
In queste ore leggiamo comunicati di censura sull’accaduto firmati dai dirigenti del centrodestra che, a testimonianza di una capacità solo demagogica di affrontare le questioni, proprio loro per primi hanno voluto la chiusura dell’impianto di Via Sasso ed ora se ne lamentano pubblicamente.

Noi riteniamo - oggi come allora - che invece un sapiente restyling dell’impianto, con il rifacimento ed il restringimento del terreno di gioco, la ristrutturazione degli spogliatoi, l’abbattimento delle mura perimetrali e la loro sostituzione con una cinta di verde attrezzato sarebbe stato un elemento di decoro per il quartiere esattamente come lo è per cittadine a noi vicine in cui lo stadio si integra perfettamente con il tessuto urbano circostante e rappresenta un centro vitale di socializzazione. Sarà invece certamente fonte di degrado la dismissione del campo sportivo se, come è probabile, non si attuerà per tempo (o forse mai) la sua conversione .

Questo noi pensiamo e – ribadiamo - non solo ora che siamo in buona e numerosa compagnia, ma da quando, in totale solitudine, avversammo il progetto di costruzione del nuovo stadio che ci pareva equivalesse al vezzo presuntuoso di chi si compra una Ferrari per andarci a fare la spesa, poiché non di un mausoleo alla memoria la città aveva bisogno ma di un maggior numero d’impianti per aumentare l’accesso di chi lo sport intende praticarlo oltre che guardarlo.

Pompeo Molfetta - Movimento “ A Sinistra”

COMUNICATO STAMPA MOVIMENTO A SINISTRA