Brindisi, 26/03/2004

Gli ambientalisti sul rigassificatore

Sulla stampa locale sono apparsi recentemente numerosi articoli aventi per oggetto l’impianto di rigasificazione del GNL che si vuole costruire a Punta Capobianco ad opera della società mista British Gas-Enel.
Deve far riflettere, però, il bombardamento mediatico che si è scatenato negli ultimi giorni, dopo che le associazioni ambientaliste, i gruppi di cultura, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, partiti e sindacati hanno denunciato la pericolosità, l’inopportunità, la scarsa incidenza economica ed in definitiva la totale inutilità di tale impianto.
Mentre iniziava e proseguiva con successo la raccolta delle firme contro il rigasificatore, che ha visto le adesioni di 8000 cittadini, di cui è stato registrato il malessere per le scelte subite, e l’indignazione per il modo con cui sono state effettuate, la LNG-Brindisi pagava spazi pubblicitari sulle emittenti TV locali per far trasmettere uno squallido filmato che – lungi dal fornire le dovute informazioni alla città – rappresenta uno scenario roseo e idilliaco più simile al “Mulino Bianco” che alla realtà che può realizzare.
Trattandosi di pubblicità ingannevole è stato pertanto coinvolto il garante per l’informazione.
Ultimamente, mentre si procedeva alla massima informazione sulla marcia di protesta del 27 marzo e sulle ragioni che hanno portato alla sua organizzazione, a sorpresa la LNG-Brindisi ha annunciato che una multinazionale del settore alimentare, facente capo addirittura ad una società giapponese, si è dichiarata entusiasta dell’opportunità di avere un tale insediamento a portata di mano e prefigura occupazione, sviluppo e indotto di grandi dimensioni.
Ci chiediamo dove mai si potrà realizzare la “piastra del freddo”, visto che a Capobianco non vi è spazio alcuno. E se altre società chiedessero di partecipare ?
Comunque, a parte le considerazioni sul pessimo gusto di far leva sulla grave situazione economica e conseguentemente sul solito ricatto occupazionale, stupisce come la BG e i suoi soci siano ancora convinti che i brindisini possano credere a tutte le panzane che vengono loro propinate.
Il popolo brindisino non è disposto a farsi incantare dagli specchietti; è ormai vaccinato contro tutte le affermazioni apodittiche, prive di riscontri validi.
Il loro vaccino è il carbone che invade balconi e finestre, i morti per tumore, il calo pauroso dei turisti, i veleni nei terreni e nelle falde acquifere, l’occupazione che non cresce, l’aria irrespirabile, il commercio che langue.
Le false verità, i trionfalismi a cui stiamo assistendo sono uno schiaffo ad una città che ha già pagato abbondantemente per le scelte passate e che ora dice basta.
E’ ora di decidere quale sarà il destino dei nostri figli. E’ ora di sedersi tutti insieme intorno a un tavolo: forze politiche, istituzionali e sociali, e programmare il nostro futuro, senza che esso ci sia calato dall’alto, senza subire altre prevaricazioni. Altro che spot pubblicitari.
Per tutto ciò i cittadini si mobilitano il 27 marzo.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO FONDAZIONE T.Di Giulio - ITALIA NOSTRA - LEGAMBIENTE - WWF