Brindisi, 21/11/2007

Rollo contro Errico sui contributi di Enel alla Chiesa brindisina

Gentile Direttore,
Mi trovo costretto ancora una volta ad intervenire, indignato ed addolorato, per gli atteggiamenti distruttivi e dissacranti del notaio Errico.

Porgo preliminarmente al nostro Vescovo, Mons. Tralucci, le scuse di una parte significativa di cittadinanza en mie personali, anche in qualità di ex allievo Salesiano.
Ritenere di non dover usare le normali e civili forme di convivenza, di essere al di sopra di qualsiasi istituzione arrogandosi il diritto di stigmatizzarne i comportamenti, di essere liberi di minare qualunque autorità vanificando così quello sforzo quotidiano che viene svolto in modo così discreto e caritatevole, convincersi di avere una missione solitaria da compiere, fortunatamente non costituiscono la comune matrice di questa città.
Accade spesso che una mistura di una gran massa di denaro facilmente accumulato, una esposizione mediatica frutto di un potere politico senza controllo e di una platea cicisbea di cortigiani altrettanto ricchi quanto supponenti produca un sorta di esaltazione visionaria nella quale ascoltare le proprie ragioni ed auto celebrarsi appaiono essere le uniche attività quotidiane cui votarsi.

Non voglio entrare nel merito della questione posta dal notaio se non per sottolineare i pericoli insiti in una lettura personalizzata, banale ed interessata, dei documenti ecclesiastici.
Ciascuno potrebbe, con simili mezzi, trovare nella autorevole parola della Chiesa tutte le motivazioni per giustificare qualunque comportamento finalizzato al successo personale.
La fede, la politica, l’impegno, il servizio, oltre che la dignità di ognuno di noi, pretendono altro:la nostra missione politica richiede una cautela maggiore.
Delegittimando le uniche certe autorevolezze presenti sul territorio si gioca a sfasciare sacrificando all’amor proprio il bisogno che ha questa terra di ricucire un tessuto sociale lacerato da troppi anni di laicità estrema ed irresponsabile.
Occorre sottolineare come questa ultima del notaio non sia, checchè ne dica egli stesso, lo sfogo di fronte ad uno scivolone: ricordo che Errico si adoperò anche nella censura verso la Chiesa quando la ritenne rea di aver accettato una legge, quella sugli Oratori , che per il notaio era solo uno strumento elettorale.

Da ex allievo salesiano, in qualità di Assessore Regionale allo sport, ritenni doveroso potenziare con sovvenzioni pubbliche la rete degli oratori pugliesi riconoscendone, per averlo vissuto, il prezioso lavoro svolto soprattutto nei piccoli centri e nelle zone periferiche delle grandi città.
Mi sembrava allora, e ne sono convinto adesso, che attivare una rete operativa ed efficace contro la devianza minorile attraverso la pratica sportiva fosse il modo di testimoniare nell’azione politica l’insegnamento di Don Bosco.

Anche in quella occasione il notaio Errico stigmatizzo l’operato della Chiesa e dei Suoi Vescovi, Mon.Ruppi in primis, rei di non aver rifiutato quell’aiuto che, in un primo momento la giunta Vendola revocò, dovendone poi dare attuazione in malo modo.

Vi sono molti modi di testimoniare le proprie idee, i propri valori ed i propri convincimenti in politica, ma non so proprio a che categoria appartenga la critica sprezzante e boriosa, attuata sistematicamente dal notaio Errico.
Spero che queste polemiche interessate e meschine non abbiano lo scopo recondito di creare un retroterra di veleni e di insinuazioni tali da distogliere il Santo Padre dall’effettuare una Sua visita nella nostra città.
Al Notaio l’invito a non produrre altri danni al di fuori della propria sfera di azione

Marcello Rollo
Consigliere Regionale, già Assessore Regionale allo Sport
Commissario Provinciale di F.I.