Brindisi, 29/11/2007
Pear, Associazioni: "un piano da rivedere nell'interesse dei cittadini"
Le nostre associazioni ambientaliste accolgono con favore la riapertura della discussione sul Piano Energetico Ambientale Regionale, dopo aver rilevato che – a differenza della versione di PEAR portata dalla Regione al confronto con gli Enti Locali e le associazioni – il Piano effettivamente varato dalla Giunta Regionale Pugliese non prevede più la conversione a gas della centrale di Brindisi Nord e programma pure la combustione di combustibile da rifiuti CDR nelle centrali brindisine in ragione di almeno il 5% del carbone.
Quanto a Brindisi Nord, è inaccettabile rinunciare alla prospettiva della conversione a gas di centrale a carbone di cui già nel 1996 si era programmata la chiusura per il 2004, attraverso impegno di ENEL e Ministeri recepito nel Piano di Risanamento Ambientale di Brindisi DPR 23.4.98: non l’interessata disponibilità di Edipower rispetto al CDR può oggi indurre la Regione a sancire il funzionamento a carbone della centrale più vecchia e vicina alla città.
La concentrazione su Brindisi della combustione di enormi quantità di CDR ( più del quadruplo di quello producibile in provincia) con l’insostenibile e in nessun modo evitabile portato di diossine, infine, sarebbe la definitiva e colossale beffa per un territorio che è area di crisi ambientale ma non per questo rinuncia ad una prospettiva di recupero della salubrità e sostenibilità ambientale.
All’attuale governo regionale chiediamo una chiara inversione di rotta, e l’indisponibilità assoluta rispetto al baratto CDR-carbone: “io prendo il tuo CDR ma tu Regione accetti il mio carbone”.
Al di là del PEAR, ci aspettiamo un intervento forte della Regione nella procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale delle centrali brindisine perché le società elettriche siano inchiodate di fronte ai disastri ambientali consumati sul territorio brindisino e costrette alla riduzione della produzione e del consumo di carbone.
Ci aspettiamo che la Regione respinga al mittente con fermezza le già riesumate minacce di ricatto occupazionale.
Ci aspettiamo che il PEAR agevoli la produzione elettrica da fonti rinnovabili in effettiva sostituzione di energia elettrica prodotta dal carbone, senza piuttosto – come sembra – diluire il peso della produzione da carbone nell’ambito di una produzione elettrica gigantesca ancora in crescita.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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