Bari, 30/11/2007

Enel a Greenpeace: emissioni co2 ridotte del 24%

Gli sforzi messi in campo da Enel nella lotta ai cambiamenti climatici, hanno prodotto, nei propri impianti, una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 24%, dal 1990 ad oggi, dunque ben il doppio di quanto previsto dai limiti posti dal Protocollo di Kyoto al 2012.

Ecco perchč le azioni di Greenpeace contro le centrali Enel, sono male indirizzate, tantopiu' a Brindisi ove l'Azienda ha investito 200 miloni di Euro negli ultimi 4 anni, e ne investirą altri 200 fino al 2009, solo per opere di ambientalizzazione.
Purtroppo, invece, l'aumento delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale, dovrebbe imporre a tutto il pianeta di trovare soluzioni ad un problema che č, e che resta di tutto il pianeta nel post Kyoto.

E' vero infatti che le emissioni globali di anidride carbonica , tra il 1990 e il 2005 sono salite del 22%, da 21,6 a 26,4 miliardi di tonnellate l'anno, prevalentemente a causa dei Paesi in via di sviluppo. Aumenti che, sempre a questo proposito, sono attesi in misura molto maggiore al 2030.
Le ragioni di cio' sono innanzitutto legate al fatto che Kyoto purtroppo non ha una dimensione veramente globale, visto che i Paesi che si sono impegnati a effettuare le riduzioni di CO2, incidono solo per il 30% delle emissioni complessive.
Inoltre, solo pochi settori delle attivita' umane si sobbarcano l'onere delle riduzioni dei gas effetto serra. Questi settori, tra cui il comparto elettrico, hanno gia' raggiunto un elevato grado di efficienza e modernizzazione.

Enel intanto esprime la propria solidarietą ai lavoratori della centrale Federico II di Brindisi che stanno protestando contro chi ha offeso ingiustamente il loro lavoro e la loro dignitą.

COMUNICATO STAMPA ENEL

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