Brindisi, 30/11/2007

Carbone - Agricoltura, Errico: " il parere di nessun professore o assessore regionale può superare la Legge"

In relazione ai frequenti riferimenti sulla stampa a controanalisi dell’ENEL sui terreni agricoli brindisini inquinati, e alle pur autorevoli prese di posizione sulla base delle stesse, mi corre l’obbligo di comunicare che ad oggi alla Provincia di Brindisi non risulta essere stato prodotto agli Enti Locali studio di parte alcuno sulla questione.

Gli annunci dell’ENEL sono dunque rimasti solo tali.
Al di là di questa o quella presa di posizione, si ricorda che quello di Brindisi è Sito Inquinato di Interesse Nazionale sulla base della Legge 42/98, e per questo gli itinera della bonifica dello stesso sono nella competenza del Ministero dell’Ambiente.
Nello Stato di Diritto Italia è la Legge, e non il parere dell’uno o l’altro scienziato, a maggior ragione se perito di parte, a stabilire se un terreno è inquinato o no, e attraverso quali analisi.

Sulla base della caratterizzazione svolta da società a capitale pubblico e avvalorata dal contradditorio ARPA, i terreni agricoli intorno alla centrale di Cerano e all’asse attrezzato dell’ENEL sono risultati inquinati, a tal punto che il Ministero dell’Ambiente ha prescritto la messa in sicurezza d’emergenza dell’area e l’elaborazione del progetto di bonifica, con valutazione della “necessità di emettere ordinanza di divieto di coltivazione … a salvaguardia della salute umana” e che il Dipartimento di Prevenzione della ASL ha indicato la necessità di disporre “il divieto di coltivazione al fine di evitare rischi o danni alla salute pubblica almeno fino a quando non sarà dimostrato, inequivocabilmente, il totale risanamento ambientale”.

I dati della caratterizzazione certificano esistente su quei terreni quello che per legge è inquinamento, e – a tutela dell’interesse pubblico – il parere di nessun professore o assessore regionale può superare la Legge.
Le argomentazioni di chi vuole dimostrare che i terreni di Cerano non sono inquinati hanno l’unico effetto di creare inopportuna confusione, sicuramente utile a qualcuno.
L’inquinamento c’è. E il territorio, senza poterne sostenere l’onere finanziario, deve sapere se quell’inquinamento si trasmette ai prodotti agricoli e chi quell’inquinamento ha provocato.

Di scienziati che certificavano caratterizzazioni pulite poi rivelatesi inesatte, inallagabilità di discariche poi allagatesi, fondali marini integri salvo poi scartarli per il ripascimento di spiagge lontane perché inquinati, la comunità brindisina ne ha conosciuti troppi, e non ne sente oggi la mancanza.

Michele Errico
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Per le immagini di Greenpeace durante l'azione nella centrale a carbone ENEL: clicca qui

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