Brindisi, 17/12/2007

Carenza organici VV.FF. e problema sicurezza industriale: lettera aperta

Appena cessati i clamori relativi all’incidente accaduto al silo di ammoniaca della Peritas si dovrebbe riflettere su come l’intera area industriale di Brindisi sia a pericolo di incidente rilevante e di come siamo impreparati di fronte ad un evento di forte impatto come può essere una fuga di gas oppure un bruttissimo incendio.

Da qui la necessità di utilizzare l’eco della stampa per ricordare, a quanti hanno responsabilità gestionali, delle carenze esistenti in fatto di uomini e mezzi dei VVFF, affinché possano agire nell’interesse della nostra comunità. L’attuale pianta organica del corpo è quella contenuta nel D.P.C.M. del 29 aprile del 1997 e che fa capo alle esigenze e situazioni antecedenti a questa data. Non tiene conto neanche del successivo decreto del Presidente della Repubblica che indicava il sito di Brindisi come ad alto rischio industriale.

Oggi, a seguito del D. Lg.vo n. 217/05 sul riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, si stanno tenendo degli incontri finalizzati ad avere una nuova distribuzione degli organici su tutto il territorio nazionale. È pronta una prima bozza e dopo averla visionata il commento che può essere fatto è quello di definirla una vera e propria burla. A questa conclusione ci si arriva dopo un semplice ragionamento solo sui numeri che riporta, che altro non fanno che confermare o addirittura peggiorare l’attuale situazione degli organici, almeno per quanto riguarda proprio lo stanziamento degli uomini e dei mezzi nella provincia di Brindisi. Infatti si constata che:

1. le sedi di Comando potranno garantire appena una partenza;
2. le sedi distaccate potranno garantire a volte la partenza di un mezzi di soccorso (visto che sono previste solo sette unità).

Tutto questo nonostante che la sede di comando di cui stiamo parlando:
• ha nella propria città un grosso polo industriale che costituisce una bomba ad orologeria;
• ha porto ed un aeroporto di grande importanza.

È evidente che la nostra principale preoccupazione è rivolta alla garanzia di margini di soccorso accettabili. Soprattutto se si tiene conto che ci sono caserme, ovviamente posizionate nell’Italia settentrionale, che nelle sedi di provincia hanno organici di almeno 11 (undici) persone a turno, senza contare che in questi territori sono presenti distaccamenti volontari, che ben supportano il corpo dei VV.FF.
A Brindisi, invece, abbiamo la possibilità di garantire solo una partenza nella sede centrale e appena un’altra nelle sedi di provincia avendo come organico appena 7 (sette) unità a turno ed ovviamente senza il supporto dei volontari.

In buona sostanza si vuole evidenziare come a Brindisi a fronte di 270 unità previste, 120 dovranno garantire al porto ed all’aeroporto un’adeguata sicurezza e le restanti 150 unità dovranno garantire nei 365 giorni dell’anno una risposta adeguata ai ben 6500 interventi di soccorso tecnico urgente che normalmente si verificano.

È evidente come questa denuncia voglia esortare tutte le forze sociali e politiche del territorio, affinché prendano posizione in merito e di come questo problema non possa essere più sottovalutato.

COMUNICATO STAMPA
dott. Cosimo D’ANGELO segretario provinciale CONFSAL
Vito MICCOLI Segretaria Regionale CONFSAL VV.FF.