Brindisi, 11/02/2008

Agrienergie: una scommessa per gli agricoltori della provincia

“Valorizzazione energetica delle potature di ulivo in provincia di Brindisi”: è questo uno dei sei progetti pilota avviati dalla Cia su tutto il territorio nazionale (gli altri riguardano le province di Torino, Mantova, Venezia, Viterbo oltre che la regione Toscana) che interessa da vicino proprio il territorio pugliese.

Si tratta di un progetto innovativo nel settore, imperniato su alcune realizzazioni pilota e sulla formazione di una rete di consulenti agrienergetici sull’insieme delle problematiche relative alle fonti rinnovabili, che vede impegnati la Cia insieme ad Aiel (l’associazione della Cia per le energie agroforestali).
“Si tratta di un progetto pilota che prevede l’utilizzo a scopo energetico dei residui di potatura da attuarsi presso la Cooperativa Copape di Pezze di Greco nel comune di Fasano – spiega il presidente provinciale della Cia di Brindisi Luigi D’Amico -. Oggi da più parti si parla tanto di agrienergie, quello che la Cia sta avviando però rappresenta un segnale tangibile per verificare la possibilità sul territorio di realizzare degli impianti che diano un ritorno immediato sia ai produttori che all’ambiente”.

Promozione e consulenza alla rete delle aziende agricole che intendono coltivare, produrre e vendere energia: con le agrienergie l’agricoltura, e la Cia in particolare, vuole rispondere alla sfida energetica e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
“Noi riteniamo che l’agrienergia è una grande opportunità che va sviluppata – spiega il presidente regionale della Cia Antonio Barile -. Come Cia Puglia siamo fortemente interessati a promuovere e divulgare le bioenergie di origine agricola, in quanto esse rappresentano, come attività connessa, un’ulteriore opportunità di reddito per gli agricoltori e contemporaneamente esse possono dare un apporto alla mitigazione dei cambiamenti climatici e ad alleggerire la pesante bolletta petrolifera. Siamo, dunque, fortemente impegnati nella promozione e nella consulenza alla rete delle imprese agricole che intendono coltivare, produrre e vendere energia, partendo dal progetto pilota previsto in provincia di Brindisi”.

Per gli imprenditori agricoli le agrienergie vengono considerate attività agricola connessa ed integrativa del reddito, a condizione che la materia prima sia prodotta prevalentemente in azienda. Il futuro, dunque, potrà vedere gli agricoltori impegnati nel produrre la materia prima per la produzione di biocarburanti in un’ottica di intese e contrattazioni di filiera con il sistema industriale, o nel produrre e vendere energia ottenuta dai biocombustibili autoprodotti dagli stessi agricoltori.
“Si tratta di una vera e propria scommessa che ha buone possibilità di riuscita anche grazie alla riforma dei ‘certificati verdi’, cioè del sistema degli incentivi per l’energia elettrica prodotta da biomasse di origine agricola e forestale, introdotto nella legge finanziaria 2008 – conclude il presidente della Cia Puglia Barile -.
Nello stesso tempo rappresenta anche una risposta concreta a quella strategia di politiche di adattamento, cioè di misure per ridurre i rischi derivanti dagli effetti del cambiamento climatico, alla quale tutti i soggetti economici pubblici e privati non possono più sottrarsi e che è la nuova frontiera proposta nel ‘Libro Verde’ della Commissione Ue e nella recente comunicazione del presidente Barroso al Parlamento europeo di Strasburgo”.

COMUNICATO STAMPA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI PUGLIA