Brindisi, 03/03/2008
I rischi dei lavoratori esposti ai campi elettromagnetici: al via corso CNA
Il 30 aprile 2008 entreranno in vigore le disposizioni del D. Lgs. n. 257 del 19 novembre 2007 riguardante le misure minime per la salvaguardia della salute dei lavoratori esposti a campi elettromagnetici.
Tutti i datori di lavoro dovranno effettuare l’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi provvedendo alla misurazione dei livelli dei campi elettromagnetici, adeguare con l’ausilio del Medico Competente la sorveglianza sanitaria, attuare le misure di prevenzione e protezione, informare e formare i lavoratori soggetti ai rischi.
Vengono fissati nel decreto dei parametri di riferimento molto chiari, il valore di azione (ovvero il livello di esposizione il cui superamento implica da parte delle Aziende l’attuazione di specifiche misure di prevenzione e protezione) e il valore limite (ovvero il livello di esposizione il cui superamento è vietato).
Gli imprenditori devono sapere quali sono gli effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici esterni nel corpo umano e nelle sue cellule e sapere inoltre che questi dipendono dalla frequenza dei campi e dalla loro intensità.
I lavoratori sono esposti a campi elettromagnetici prodotti da una grande varietà di sorgenti che utilizzano l’energia elettrica a varie frequenze.
La ricerca scientifica sugli effetti sanitari dei campi elettromagnetici si basa su studi epidemiologici, su animali ed in vitro. Sono stati esaminati molti effetti sanitari, da difetti nella riproduzione a malattie cardiovascolari e neurovegetative, ma le evidenze più consistenti, a tutt’oggi, riguardano la leucemia infantile.
Per quanto riguarda i campi ad alta frequenza, i dati disponibili fino ad oggi suggeriscono che l’esposizione ai campi di bassa intensità (telefonini e stazioni radio base) non provochi effetti dannosi per la salute. Di recente, diversi studi epidemiologici su utenti di telefonini mobili non hanno trovato evidenze convincenti di aumenti del rischio di tumori cerebrali. Tuttavia, la tecnologia è troppo recente per escludere la possibilità di effetti a lungo termine.
E’ dunque prassi comune applicare il principio di precauzione, che impone che i valori di campo elettromagnetico siano tenuti a livelli più bassi possibili, al fine di minimizzare l’esposizione.
Nel campo lavorativo l’esposizione a campi elettromagnetici può avere luogo nell’ambito di una varietà di processi, attività e ambienti dei comparti industriali, terziario e servizi, cantieristico, commerciale, ricerca, ecc. Se ne indicano i principali (elenco non esaustivo):
Autisti tram, filobus, metropolitane, treni.
Manutentori settore elettrico.
Operatori acciaierie, forni ad induzione.
Addetti che operano in prossimità di “porte RF” (le cosiddette porte “antitaccheggio” poste alle uscite dei negozi).
Operatori addetti all’utilizzo di attrezzature ed apparecchiature non opportunamente schermate
(mancato rispetto Direttiva UE di prodotto COMPATIBILITA' ELETTROMANGNETICA 89/336/CEE legata alla marcatura CE delle apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Qualsiasi attività che avvenga in ambienti di lavoro posti in prossimità di cabine elettriche, quadri
elettrici, cablaggi elettrici, ecc.
Qualsiasi attività insediata al di sotto o in prossimità di elettrodotti.
Qualsiasi attività posta in posizione sfavorevole rispetto alle RSB (Stazioni Radio Base), cioè vicine e/o allineate con i lobi di trasmissione.
Addetti trasmissioni radio-televisive con sistemi mobili.
Addetti alle saldature elettriche.
Operatori del settore medico: RMN (Risonanza Magnetica Nucleare), chirurgia con elettrobisturi ad alta frequenza, diatermia, ecc.
Operatori del campo scientifico e della ricerca: NMR (Nuclear Magnetic Resonance), spettrografi, ciclotroni, elettromagneti, ecc.
Operatori addetti all’utilizzo di torce al plasma.
Interessati all’argomento sono anche i liberi professionisti che offrono alle Aziende consulenza in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e che vorrebbero specializzarsi sui rischi legati ai campi elettromagnetici, le tecniche di misura e di calcolo, sui metodi e le strumentazioni utilizzate per il controllo.
La CNA ha aperto le iscrizione ad un breve corso di formazione che si terrà il prossimo 28 marzo; la scheda di adesione può ritirarsi presso gli uffici di Via Tor Pisana n. 102 oppure essere richiesta per posta elettronica all’indirizzo piscopiello@cnabrindisi.com.
Il Responsabile CNA – Area Sicurezza
Teodoro Piscopiello
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