Brindisi, 04/04/2008

Parco eolico off-shore a Cerano: le osservazioni del Comitato 8Giugno

Qualunque proposta che riguardi l’area a elevato rischio di crisi ambientale non può prescindere dal contesto particolare nel quale viene avanzata.

E’ questo il motivo per il quale il Comitato ha formulato precise Osservazioni, che alleghiamo, alle proposte di parco eolico off-shore avanzate da T.G.Energie Rinnovabili S.r.l. al Comune di San Pietro Vernotico per Cerano (Brindisi), e da Trevi Energy S.p.A., che ha presentato Istanza di Pronuncia di Compatibilità Ambientale, presso il Ministero dell’Ambiente e la Regione Puglia, per Torre San Gennaro.

Questo Comitato è a favore dell’avvento e della diffusione delle energie rinnovabili, capaci di ridurre l’effetto serra e di liberaci dalla servitù ambientale e dalla schiavitù sanitaria delle fonti fossili e inquinanti.
A cominciare dall’energia prodotta dal vento.
Ma sosteniamo pure che questo territorio è da disinquinare, e in pari tempo, da alleggerire dell’enorme carico energetico che patisce, pari al 75% del fabbisogno regionale e di cospicua parte di quello nazionale.

Pertanto, qualunque iniziativa che riguardi un settore come quello energetico, qui così “sensibile”, non può non prevedere che, per ogni tonnellata di energia pulita venga tolta analoga quantità di energia inquinante e clima alterante, se non si vuole che al danno del carbone si subisca pure la beffa di una aggiunta di altre fonti energetiche, sia pure pulite, cioè di un accumulo energetico, in un ristrettissimo territorio, che forse non ha eguali in Europa!, avendo 2640 Mw a Cerano, 1280Mw a Costa Morena, 1170Mw a Enipower, ciclo combinato, centrali a biomasse, centrali fotovoltaiche, centrali eoliche on-shore.

Abbiamo perciò avanzato una serie di Osservazioni, comuni ai due progetti di parco eolico off-shore, a cominciare dal fatto che tali parchi, comprese le opere a terra, ricadono in aree protette e di importanza comunitaria a mare, che gran parte del litorale indicato è da decenni alla ricerca di un nuovo equilibrio, soggetto com’è a fenomeni di erosione, acuiti dalla Centrale di Cerano, costato ingenti risorse pubbliche tra interventi a terra, pennelli, ripascimenti, rilancio turistico della zona. L’inquinamento acustico e visivo che ne deriverebbero, oltre alle conseguenze sulla fauna migratoria, sulle attività di pesca, sui pregevoli cordoni dunarii e le retrostanti zone umide…a causa di parchi eolici posti tra un miglio e mezzo e tre miglia dalla costa, non crediamo facciano gli interessi ambientali, turistici, sociali ed economici della zona.

E’ pur vero che tali impianti cominciano a diffondersi in Paesi del Nord, ma non certamente in zone turistiche, e comunque lontani dalle coste, anche a 20 km.
Del resto l’Enel, che pure ha fatto una mappatura delle zone marine pugliesi nelle quali potrebbero insistere parchi eolici per la loro particolare ventosità, ha coerentemente escluso Cerano e zone limitrofe, ritenendole inidonee, in quanto sarebbero situati troppo vicini alla costa e a troppo bassa profondità….

Il Coordinatore del Comitato 8giugno Ernesto Musio

Osservazioni progetto: Trevi Energy S.p.A.
Osservazioni progetto: T.G.Energie Rinnovabili S.r.l.