Brindisi, 16/04/2008
Vino adulterato, CCIAA: tutelare il comparto vitivinicolo della provincia
Camera di Commercio e Confcooperative della provincia di Brindisi intendono sostenere ogni azione finalizzata a tutelare il comparto vitivinicolo della provincia di Brindisi. Lo ha ribadito a chiare lettere il presidente di Confcooperative Marco Pagano nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella Sala verde dell’Ente camerale.
Il settore vitivinicolo brindisino, infatti, sta vivendo un momento difficilissimo determinato dai gravi danni di immagine derivanti dalle recenti operazioni delle forze dell'ordine che hanno portato al sequestro di vino adulterato. Il dato di partenza è ciò che è avvenuto a Verona quando, proprio nei giorni del Vinitaly, un noto settimanale ha titolato in copertina "Velenitaly", facendo riferimento proprio ai sequestri delle ultime settimane.
Il vino della provincia di Brindisi, tra l'altro, proprio nella rassegna veronese ha ottenuto un successo senza precedenti, con 35 riconoscimenti per le etichette che i consumatori italiani conoscono molto bene da alcuni anni. Tutto questo, però, non basta a fronteggiare un vistoso calo di ordini determinato proprio dalle notizie negative che si sono diffuse a livello mondiale, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare. Oggi, pertanto, la Confcooperative, insieme ai presidenti delle più importanti cooperative vinicole della provincia di Brindisi, lancia un grido di allarme. Allo stato attuale non si riesce a quantificare il danno, tanto più perché sarà spalmato negli anni. Sta di fatto, però, che per molte realtà cooperative questa potrebbe risultare una crisi molto simile a quella del 1986, quando proprio in Puglia scattò l'allarme metanolo. Da qui l'annuncio relativo alla possibilità che il sistema cooperativistico brindisino si costituisca parte civile nei procedimenti avviati contro i sofisticatori di vino.
COMUNICATO STAMPA CCIAA BRINDISI
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