Mesagne, 22/05/2008

La Destra ricorda Giorgio Almirante

In ricordo di Giorgio Almirante
Vivi come se tu dovessi morire domani, pensa come se non dovessi morire mai
Oggi, 22 Maggio 2008, ricorre il ventesimo anniversario della morte di Giorgio Almirante, padre fondatore e massimo esponente del Movimento Sociale Italiano (MSI).
Con lui è andato via un pezzo della storia della destra italiana.
La più bella.
Amato dai militanti e dai suoi tanti avversari politici per le sue grandi doti umane, per quelle di oratore e per il suo intenso carisma di trascinatore. Queste sue capacità raggiungevano l’apice negli abituali ed innumerevoli comizi tenuti nelle più disparate piazze italiane. Dai grossi centri sino ai più piccoli. Politica d’altri tempi oserei dire.
Con gli odierni mezzi di informazione tutti possono rivivere quei momenti, spaziando da un semplice testo alla visione di un comizio. Tempi in cui la destra era messa in disparte e osteggiata da tutti i fronti, ma nonostante ciò contava su un gran numero di sostenitori e simpatizzanti che erano democraticamente rappresentati in parlamento.
Almirante ha saputo guidare la destra negli anni più bui della politica italiana, quei famosi anni di piombo dove troppi giovani hanno perso la vita perché non sopportavano più l’idea di essere continuamente bollati, insultati, isolati e ingiustamente non ascoltati. Purtroppo qualcuno ha pensato che il modo più facile di farsi sentire non era quello del dialogo ma degli scontri armati. Ma Almirante aveva compreso sin dall’inizio qual era la via giusta per farsi spazio, per portare fra la gente, e per la gente, le proprie idee e i propri principi. Ha svecchiato il partito, gli ha dato un interpretazione nuova, dando vita ad una nuova destra che con nuovi linguaggi si è continuamente battuta con tutte le forze per affermare la sua esistenza e i propri valori.
Dio Patria Famiglia. Il motto intramontabile, colonna portante del MSI.
Egli ha lottato contro la ghettizzazione, contro i ripetuti tentativi di sciogliere il partito, contro gli insulti e contro la viltà dell’arrendersi. Diceva: “questo è un partito che non si rassegna [..] questa è patria, questa è l’adorabile Italia dalla quale nessuno riuscirà a distaccarci”.
Il suo pugno chiuso sventolato con tenacia, la sua voce che partiva con un tono pacato per poi lanciarsi verso un picco altisonante che si concludeva con un impetuoso applauso della piazza, lo sguardo profondo, le sue pause di riflessione e i suoi concetti sempre eloquenti e chiari.
Doti che oggi purtroppo non sono facilmente riscontrabili nel mondo della politica.
Non lo penso solo io; lo dice la gente, il popolo…lo confermano i fatti.
Il MSI è nato da un concetto preciso: non rinnegare né restaurare!
Come recitava lo stesso Almirante in un comizio: “questo non è tempo di apologie né di ritorni all’indietro; chi crede nei valori per i quali ha combattuto in buona fede fin dalla prima giovinezza trasforma la propria fede in azione, in capacità di azione, verso l’avvenire”.
Tuttavia oggi stiamo assistendo a scenari pietosi di continue svendite dei propri ideali e delle proprie origini in cambio poi di facili poltrone. In un discorso sosteneva: “le loro son battaglie di poltrone vincenti, le nostre son battaglie di popolo, che non vuole, non può, perdere né la propria identità né l’insieme dei valori in nome dei quali siamo una gente civile”.
Discorso molto attuale. Chissà come si pronuncerebbe oggi se fosse vivo.
Ed io infatti non ci sto, questa non è politica, questo è individualismo, opportunismo!
Una formazione politica deve avere dei punti di riferimento che affondano le proprie radici nella storia, altrimenti è condannata a sfumare in breve tempo senza lasciare nulla a coloro che hanno creduto in essa.
Io mi auguro che un giorno, più vicino possibile, la politica torni ad essere un “mestiere” per gente come Giorgio Almirante e come altri pochi personaggi della storia post bellica italiana. Quelle personalità che hanno fatto letteralmente “sognare ed emozionare” l’Italia, perché parlavano per il popolo fra il popolo…quelle figure che ancora riescono ad entusiasmare le generazioni odierne…a dare quella speranza di poter cambiare.
Oggi noi lo ricordiamo così.
“Il MSI è stato la gioia della mia vita e continuerà ad essere la gioia della mia vita; ai giovani dico: siete la mia vita, siete il mio futuro siete il mio passato…”

Montanaro V., dir.te La Destra, sez. Mesagne.