Brindisi, 06/06/2008
Cisl: "rilanciamo gli investimenti nel territorio"
La visita del Papa a Brindisi, ha determinato una frenetica apertura di cantieri come mai si era verificata nella città capoluogo.
Al di là dell’entità delle opere e dei riflessi economico ed occupazionali, l’evento sta a dimostrare che con la volontà politica tutto è possibile!
Queste riflessioni non vogliono essere delle critiche, anzi devono servire da stimolo a fare di più, per eliminare il disagio socio economico che la città sta vivendo e per programmare un futuro di lavoro ed investimenti sia sul piano delle opere pubbliche che su quello turistico e industriale.
Poiché, Brindisi continua a vivere una fase di recessione senza precedenti, pur in presenza di potenzialità, occasioni di sviluppo mancate, tante parole e pochi fatti.
Dopo l’accordo stralcio di programma sulla chimica, sottoscritto il 2 Agosto 2006 per la ricollocazione dei lavoratori ex dow ed ex evc e l’accordo di programma sulle bonifiche, sembrava che le istituzioni locali si stessero attivando per dare seguito alle manifestazioni di interesse che molte aziende esterne avevano espresso al territorio, di voler realizzare a Brindisi.
Invece si deve constatare che l’osservatorio sulla chimica presieduto dalla provincia, ancora oggi non riesce ad esprimere un protocollo che impegni le maggiori committenti come ENI, ENEL ed EDIPOWER a collaborare con le istituzioni, alla realizzazione di una intesa, al fine di individuare i punti di criticità e come superarli per incentivare le imprese ad investire nel nostro territorio.
E pure non ci vuole molta fantasia, le imprese hanno solo bisogno di avere a disposizione le aree su cui fare gli investimenti, autorizzazioni veloci, costo dell’ energia e dei servizi a prezzi competitivi.
Sta di fatto che neanche l’ impegno assunto dal Sindaco nei confronti della BASELL, per l’inizio lavori del cantiere, per lo sbottigliamento dell’impianto di polipropilene, è stato rispettato.
Infatti l’autorizzazione ancora oggi non è stata rilasciata, nonostante le rassicurazioni fornite dallo stesso Sindaco.
Lo stesso dicasi per la Provincia relativamente allo sbottigliamento dell’impianto di trattamento dell’acqua di falda.
Oggi, alle Istituzioni si aggiungono alcune aziende, in particolare l’Eni con Polimeri Europa e Syindial, le quali invece di adoperarsi per mettere a disposizione aree e strutture alle imprese esterne che le stanno richiedendo, stanno creando ostacoli ad uno sviluppo integrato all’interno del petrolchimico e quindi al rilancio dello stesso.
Si continua a guardare solo al business delle demolizioni delle attività dismesse, ad aprire procedure di mobilità con il solo scopo di non assumere categorie protette che allo stato attuale sono circa trenta per Polimeri Europa, oltre che le politiche di chiusura della comunicazione totale nei confronti del territorio. Se a tutto questo si aggiunge che l’ENI in altre aree come Marghera e Priolo sta investendo, attraverso accordi di programma sottoscritti per il rilancio della chimica, mentre a Brindisi, stanno venendo meno anche gli investimenti promessi ( pipe line BR-TA e l’impianto di idrogenazione benzine ) tutto ciò non può che significare il disinteresse più totale anche da parte del Gruppo.
Per tanto oggi più che mai occorre che le istituzioni locali si attivino da subito per concludere l’accordo di programma sulla chimica e costringere le maggiori imprese a definire con chiarezza i loro piani industriali, altrimenti il rischio che si corre è che nel petrolchimico, l’ENI continui ad attuare la politica del carciofo, chiudendo i reparti uno per volta, rimanendo con i soli impianti delle centrali Turbo Gas.
Come Sindacato nei prossimi giorni attiveremo una azione di coinvolgimento dei lavoratori, al fine di aprire un tavolo di confronto con le aziende per sollecitarle a rilanciare gli investimenti nel territorio.
COMUNICATO STAMPA UST CISL - FEMCA CISL |