Oria, 07/06/2008
PD: netto dissenso sulle scelte di Gaglione
Cosimo Patisso, segretario del circolo del PD di Oria, e i consiglieri consiglieri comunali D’Ippolito, Malva, Marinò, De Nuzzo e Carone, hanno inviato una lettera aperta al Segretario Provinciale On. Antonio Gaglione, al Presidente Provinciale Dott. Michele Errico, al Segretario Regionale Dott. Michele Emiliano, al Segretario Nazionale On. Walter Veltroni, ai Deputati Delle Provincia Di Brindisi, ai Consiglieri Regionali Della Provincia Di Bridndisi, ai Segretari Dei Circoli Del P.D. Della Provincia Di Brindisi avente ad oggetto "la nomina e la composizione dell’esecutivo provinciale e l’individuazione dei responsabili delle aree tematiche e organizzative".
Di seguito il testo integrale del documento:
Il segretario provinciale ha annunciato la nomina dell’esecutivo provinciale e l’individuazione dei responsabili delle aree tematiche e organizzative: il metodo non sembra quello di un partito in cui la partecipazione e la condivisione delle scelte siano i criteri guida.
Intanto la scelta di chiamare a far parte dell’esecutivo i capigruppo dei comuni con più di venti mila abitanti priva e penalizza numerosissimi comuni che in ragione della loro dimensione vedono una grave limitazione nella possibilità di contribuire alla crescita del partito e ciò a prescindere dalla capacità e dai meriti dei singoli.
Non si valorizzano così tutti i comuni della provincia se, come è stato invece consentito, solo alcuni di essi possono vantare la presenza del segretario cittadino e del capogruppo consiliare nell’esecutivo e dei loro rappresentanti per le aree tematiche.
Si chiede poi quali siano stati i criteri posti a fondamento della scelta dei componenti le aree tematiche, chi sia stato messo al corrente dell’individuazione e della scelta dei singoli componenti: i segretari di tutti i circoli della provincia erano stati messi al corrente dell’iniziativa?
Di certo non il segretario del circolo di Oria del PD, e ci si chiede quali altri segretari.
E allora quali le ragioni delle scelte fatte, quali le ragioni dell’esclusione?
Davvero possiamo pensare che l’occupazione di posti e di cariche di partito assegnate con un accordo fra componenti, o cordate o correnti, possano risolvere i problemi organizzativi e assicurare la corretta individuazione di ben precise scelte politiche e programmatiche?
Ma i consiglieri regionali non dovrebbero assicurare la massima rappresentanza del territorio provinciale nel consesso regionale, garantendo un continuo e sincero raccordo e una costante e proficua presenza sul territorio stesso?
Ma si vuole allargare o restringere la partecipazione al nostro neonato partito?
Possibile che la costante di questo nostro partito siano le scelte verticistiche e le cooptazioni dall’alto?
Allargare questo partito e condividerne l’appartenenza significa dare voce a tutti coloro che in carne ed ossa fanno questo partito, occorre guardare a tutto il territorio per assicurarne il radicamento: un partito aperto e plurale non è un partito che mette di fronte ai suoi iscritti, attivisti, simpatizzati e a tutti coloro che, pur non facendone parte, ne sono interessati e attratti, il piatto già pronto degli incarichi assegnati.
Partecipazione è condivisione e consapevolezza delle scelte: non è la “chiamata alle armi” al momento del bisogno.
Che dire poi del silenzio “colpevole” di quanti, illustri e meno illustri”, hanno combattuto fino a qualche giorno prima questi metodi di scelta, a cominciare delle regole imposte per le primarie del febbraio scorso.
Si pensa a dispensare incarichi ma si trascura come, con metodi condivisi ed unitari, debbano essere affrontati i temi cruciali del nostro territorio, nell’interesse di tutti i nostri concittadini: la questione ambientale ed energetica, quella dello sviluppo e dell’occupazione, la valorizzazione e il ruolo nell’economia complessiva del porto di Brindisi, così come quella dell’aeroporto del capoluogo, il confronto e le proposte sull’area vasta quale grande occasione di riscatto della provincia, e tutto quant’altro possa servire al progresso sociale ed economico di noi tutti.
Tirando diritto, inoltre, oltre che essere ciechi e sordi a sollecitazioni che invitano al dialogo e alla riflessione, si conferma una volta di più che il metodo adottato non tiene in alcun conto della grande voglia di partecipazione dimostrata dai nostri iscritti nelle assemblee di partito succedutesi dalle primarie in poi, ignora tanti contributi di idee e spunti di riflessioni venuti dai tanti interventi e prese di posizione che vi abbiamo potuto ascoltare, tutti volti all’arricchimento del partito, non al suo arroccamento su posizioni di principio e di rendita personale che portano all’esclusione, giammai all’inclusione.
E peraltro quanto sta accadendo è la conferma di un partito diviso, che diviso ha eletto il suo segretario, ma che diviso non potrà andare molto avanti, ingenerando piuttosto sfiducia e diffidenza: tanto più se si abbandona il metodo del confronto e del dialogo per preferire la zuffa sui giornali.
Questa sezione di Oria con l’intero gruppo consigliare esprimono il loro netto dissenso verso queste scelte e soprattutto verso questi metodi e chiedono urgentemente la convocazione del coordinamento provinciale per cambiare strada e per cambiare marcia, con l’aiuto e la partecipazione di tutti.
COMUNICATO STAMPA PARTITO DEMOCRATICO ORIA |