Brindisi, 14/06/2008

Visita Papa: il saluto del Sindaco Mennitti al Santo Padre

Di seguito il testo integrale del discorso di benvenuto del Sindaco Mennitti, in occasione della visita pastorale a Brindisi:

Santo Padre,
ho l’orgoglio di porgerLe, a nome della città che mi onoro di rappresentare, il riconoscente saluto per questa Sua presenza a Brindisi. Lei è qui per esercitare l’alto magistero della Chiesa, per svolgere una visita pastorale che punta ad arricchire di intensità la fede dei cattolici che vivono ed operano su questo territorio , ma ritengo corretto interpretare la decisione di venire fra noi come un gesto di straordinaria valenza non solo religiosa, anche civile.

Sono trascorsi oltre mille anni da quando un altro Papa venne a Brindisi. Mille anni indicano un tempo troppo lungo di attesa, che spiega la gioia per l’evento odierno e fa cogliere il significato di questo incontro che si annunzia di larga partecipazione e pone Brindisi al centro di una forte attenzione che coinvolge tutti i cittadini.

Mi è sembrato di cogliere da quel che l’Arcivescovo Talucci ha riferito nel corso della fase di preparazione della visita, che Lei si sia molto interessato al porto che, come domani potrà meglio osservare, fa di Brindisi non una città genericamente sul mare, ma una “città di mare”. Non è una sofisticata distinzione terminologica; è la valorizzazione di un elemento dinamico – l’acqua – che non lambisce Brindisi, la penetra.
E ne condiziona la vita, determina il carattere delle genti, la forza dei sentimenti prevalenti: la solidarietà, la speranza, la determinazione a non arrendersi mai. Sappiamo che ha avuto modo di soffermare la Sua attenzione sul titolo di un libro – il porto della speranza - pubblicato a ricordo del grande esodo dall’Albania del 1991, quando questa città si identificò per decine di migliaia di profughi in fuga dalla propria patria come sponda di libertà. Sento che Lei ha colto, pure in lontananza, le caratteristiche peculiari del nostro carattere, che cioè già ci conosce proprio come siamo: carichi di ansie e alle prese con molti problemi e però ricchi di generosità e capaci di compiere alti gesti di solidarietà.

Il mare non ci isola dagli altri popoli, anzi ci rende spettatori, a volte protagonisti, di tragedie ed epopee, che lungo il perimetro del porto sono evocate dai segni che simboleggiano la storia della città: soprattutto le Colonne romane ed il Monumento al marinaio con i quali colloquierà il nuovo segno verticale, una colonna che, a ricordo di questa visita, sorgerà nell’ambito del luogo dove La stiamo accogliendo e segnerà l’avvio dell’epoca del riscatto brindisino.

Santo Padre,
siamo consapevoli che una comunità non si alimenta solo del passato e perde vitalità e coesione se da esso non trae la spinta per guadagnare nuovi traguardi. Brindisi, città del Sud, è dentro l’ampio processo di trasformazione in atto in tutto il mondo e che perciò è definito globale. Fasi come queste, che gli studiosi definiscono di “crisi”, determinano disagi diffusi, che sono più gravi e pressanti dove il sistema produttivo è più debole. Noi stiamo disegnando il destino della comunità brindisina oggi condizionata dalla precarietà e spesso dalla insufficienza del lavoro, ma siamo impegnati ad invertire questa tendenza, sforzandoci di orientare l’azione verso soluzioni in sintonia con quanto sta accadendo nel mondo.
Ed in sintonia con il Suo esplicito incitamento a non abbandonare la speranza, perché le crisi – anche quelle economiche e sociali – si risolvono certo riequilibrando i sistemi finanziari e quelli produttivi, mai dimenticando però che tali interventi risultano efficaci solo se governati da un condiviso ordine di valori. Rappresento una comunità che vuole uscire dalla gabbia dell’eterno presente per guadagnare con determinazione il futuro.
Per definire e sostenere questi valori valutiamo indispensabile l’impegno militante della Chiesa, che a Brindisi vede in prima fila operosi sacerdoti che delle parrocchie fanno il primo presidio della giustizia e della dignità.

Santo Padre,
desidero che Lei conservi un ricordo dell’incontro con Brindisi. E perciò, a nome della comunità intera, mi permetto di farLe dono di un ostensorio che riproduce la facciata della chiesa di Santa Maria del Casale, collocata ai margini dell’aeroporto, ultima tappa domani del Suo viaggio a Brindisi. Non avrebbe senso defirnirLa la nostra chiesa più bella, è però sicuramente la nostra chiesa più cara.
Aggettivo che da oggi trasferiamo a Lei, che resterà caro ai brindisini per il gesto di amore c he sta compiendo nei loro riguardi. Del quale Le manifestiamo oggi e Le serberemo per sempre profonda gratitudine.

Domenico Mennitti
Sindaco di Brindisi