Brindisi, 16/06/2008

Carta di Padova, Valletta: "sancito ruolo fondamentale del Medico nella tutela dell’ambiente"

La Federazione Naz.le degli Ordini dei Medici ha sancito il ruolo fondamentale del Medico nella tutela dell’ambiente in tutte le sue componenti e, di conseguenza, della salute del Cittadino e della Collettività. Infatti il medico deve considerare la tutela della salute e dell’ambiente un dovere ed una sfida in quanto l’uomo, inserito nell’ecosistema “mondo biologico”, da esso dipende in tutto e per tutto.

I medici sono i primi testimoni delle evidenti ricadute che il danno ambientale provoca sulla salute dei propri Pazienti. Non a caso negli ambulatori constatano per primi e direttamente la diffusione sempre maggiore di patologie tumorali e, soprattutto, l’abbassamento dell’età di insorgenza. Notano nei bambini l’aggravarsi di patologie come l’asma, il raffreddore primaverile, le bronchiti e broncopolmoniti, ed i tumori.
La presa di coscienza di questa situazione ha recentemente portato all’introduzione, nel nuovo Codice Deontologico, dell’Art. 5: “ Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute individuale e collettiva “. L’ importanza di questo articolo deriva dal fatto che esso prefigura un allargamento di prospettive che coinvolge il medico nella sua funzione sociale. Dovrà guardare ad un più ampio mandato nei confronti della collettività e dell’organizzazione sanitaria, almeno per gli aspetti di assistenza e di tutela della salute umana inserita nell’ecosistema.

E’ opportuno trovare il modo di sensibilizzare le amministrazioni e le altre categorie professionali affinché promuovano politiche di prevenzione e, quindi, di salvaguardia ambientale, creando consenso intorno a scelte anche scomode od impopolari.
Oggi i medici si sono decisi a prendere in considerazione i fattori nocivi di origine ambientale, a mostrarsi sensibili alla percezione dei rischi da parte delle comunità, a proporre agli organi di Governo locale l’attuazione del “ Principio di precauzione” che l’ Unione Europea raccomanda, non solo per curare,ma anche per prevenire le malattie.
Ancora una volta il conflitto è tra interessi economici (lo sviluppo economico) da un lato e protezione dell’ambiente e della salute dall’altro : se finora hanno vinto i primi, non è una buona ragione per rinunciare a difendere i secondi.
Il decreto 502/92 in materia sanitaria (art. 7-quinquies, comma 2) prevede “la integrazione tra politiche sanitarie e politiche ambientali” e l’esercizio da parte dei medici della “ Sorveglianza epidemiologica e della comunicazione del rischio” per la partecipazione della comunità alla Tutela della Salute e dell’Ambiente.

Il fatto che un impianto rispetti delle norme o che un progetto abbia superato una qualche valutazione di impatto ambientale è soltanto un approccio formale : un insediamento industriale può essere legittimo ma essere anche contemporaneamente tossico e nocivo o percepito come tale da lavoratori ed abitanti.
I medici, basandosi sul PRINCIPIO di PRECAUZIONE, devono preoccuparsi della tutela della salute dei cittadini e sono tenuti a prendere posizione: devono agire come soggetti attivi nel garantire la Salute Pubblica.
La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri ha approvato la ” CARTA DI PADOVA SULLA TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE “ stilando degli impegni che riporto di seguito:

la professione medica si impegna
- a sviluppare ed integrare cultura ambientale e salute, nel quadro di una cultura generale ai più elevati standard possibili;
- a pensare globalmente per agire localmente;
- a interagire nella solidarietà e nella partecipazione sociale;
- a farsi promotrice di nuovi stili di vita in materia di produzioni e consumi e di cambiamenti sociali che assumano ambiente e salute come beni comuni da difendere e migliorare nell’interesse della collettività;
- a proporsi quale supporto agli organi di governo nazionale, regionale e locale, partecipando alla pianificazione degli obiettivi strategici e alla programmazione delle azioni per la promozione e la protezione dell’ambiente e della salute;
- a curare il rapporto con i cittadini per l’informazione e la loro partecipazione alla formazione delle decisioni istituzionali, sulla base di un processo interattivo di scambio di informazioni e opinioni tra individui, gruppi, esperti e istituzioni;
- a contribuire al miglioramento della qualità della vita e della salute umana favorendo l’individuazione delle strategie per ridurre l’esposizione, i particolare dei soggetti deboli, alle condizioni ambientali critiche che determinano l’insorgenza o l’aggravamento di alcune malattie;
- a creare e comunque sviluppare l’approccio interdisciplinare con altre professioni per risolvere con la maggiore efficacia possibile le diverse problematiche ambientali nel loro rapporto con la salute degli individui e della collettività.

La professione abbraccia l’etica della responsabilità che supera l’ambito individuale e si impone su scala mondiale per le ripercussioni che attengono ai nostri comportamenti; comportamenti che si riflettono su scala planetaria e riguardano il destino delle generazioni future.

Dott. Daniele Valletta
Vice Presidente O.M. Provincia di Brindisi