Brindisi, 30/08/2008
Vicenda Alitalia: interviene il Sen. Tomaselli
E per ultimo venne la sciagurata soluzione Alitalia.
In pochi mesi di attività il Governo Berlusconi-Bossi-Tremonti sferra un duro colpo alle prospettive di sviluppo del Mezzogiorno, mostrando con nettezza il tratto distintivo di una politica che vede in questa parte del Paese un impaccio, un fastidioso intralcio e non, invece, una opportunità straordinaria e un fattore essenziale di crescita per l'Italia intera.
Nei mesi scorsi hanno tagliato circa 2 miliardi di Euro alle infrastrutture stradali del Mezzogiorno, hanno svuotato il credito d’imposta per gli investimenti delle imprese meridionali, hanno tagliato circa 8 miliardi di Euro di Fondi FAS (Fondo per le aree sottoutilizzate) per il prossimo triennio e ne hanno riprogrammato altri 29 senza alcuna garanzia in merito alla loro futura destinazione.
E ora la soluzione Alitalia.
Un mostro giuridico ed economico che produrrà conseguenze nefaste per il Mezzogiorno e la Puglia, in particolare: meno concorrenza a seguito della incorporazione tra Alitalia ed Airone e quindi meno rotte da e per la Puglia; tariffe conseguentemente più alte; una marginalizzazione degli aeroporti pugliesi dalle rotte più strategiche e remunerative a seguito della scelta di sei scali di riferimento, tra i quali non ci sono né Bari né Brindisi, aeroporti tra quelli che hanno manifestato negli ultimi anni le migliori performance di crescita in tutto il Paese; blocco di ogni apertura al mercato senza la liberalizzazione degli slot attualmente occupati e di cui non vi è alcuna garanzia.
Sfidiamo i campioni del quotidiano protagonismo parolaio del centrodestra pugliese a smentire con dati di fatto queste prevedibili e scontate conseguenze per i pugliesi, senza parlar d’altro o buttare “la palla in tribuna”.
Siamo di fronte ad un'azione di governo grave, nettamente antimeridonale, di cui davvero il centro destra dovrà assumersi tutta intera la responsabilità per le devastanti conseguenze che essa porterà nel sistema produttivo e sociale del Mezzogiorno.
Appare davvero inspiegabile il silenzio di tanti che periodicamente assurgono a difensori e rappresentanti del Mezzogiorno di fronte a tale articolata strategia di destrutturazione delle politiche per il meridione: dal Ministro Fitto, il cui silenzio su tali iniziative di governo risulta oltremodo imbarazzante, ad una balbettante Confindustria che vede il proprio presidente nazionale tra i protagonisti di questa scellerata operazione.
Il PD continuerà il suo impegno in Parlamento e nel paese per sostenere le potenzialità di crescita del Mezzogiorno: ci piacerebbe continuare questa politica insieme a tutti coloro che davvero, e non solo in campagna elettorale, stanno coerentemente dalla parte del Mezzogiorno, delle sue imprese e dei suoi lavoratori.
COMUNICATO STAMPA SEN. SALVATORE TOMASELLI |