Brindisi, 09/09/2008
Il Pd sulla riforma della scuola del Min. Gelmini
La parziale contro-riforma voluta fortemente dal Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini continua a far discutere. Purtroppo anche questo Ministro del Governo Berlusconi punta ad una notevole visibilità mass-mediatica intervenendo con decreto sul delicatissimo sistema scolastico e su aspetti secondari dello stesso ma determinando pesanti ricadute nella funzionalità e nei livelli occupazionali di un paese già in pesante difficoltà nel reddito complessivo.
Il primo sicuro effetto sarà la oggettiva difficoltà delle famiglie italiane in quanto saranno costrette a mettere mano al portafoglio e dovranno affrontare nuove difficoltà di gestione familiare. Il Governo determina, con gli interventi sul ritorno al maestro unico ed alla modifica del tempo pieno, un deciso taglio sul numero degli insegnanti: si parla di circa 87.000 licenziamenti senza indicare un progetto preciso. A questi vanno aggiunti almeno altri 30/40.000 precari che operano nella scuola e che saranno cassati con un tratto di penna. Le previsioni sono di diversi miliardi di euro di "risparmi". Si tratta invece di una pesante distrazione di risorse da una finalità fondamentale dello Stato - la formazione dei nostri giovani - per coprire i buchi di bilancio della popolustica abolizione dell'ICI per le classi agiate. Le altre proposte come la reintroduzione del grembiule e il 7 in condotta sono interventi d'immagine. Ben altre e più importanti sono le questioni da affrontare e risolvere. Il ritorno al passato nella scuola cancella la professionalità di insegnanti specializzati nelle varie materie, di modelli didattici che sono riconosciuti per la loro qualità.
Se sono vere le dichiarazioni del Ministro Gelmini relative al taglio del 7% della spesa in tre anni ed alla semplificazione delle materie da insegnare con un aumento di qualità non meglio specificato si rimane allibiti. Tutto questo vuol dire distruggere anni di buon insegnamento, di multidisciplinarietà, che hanno reso la scuola primaria italiana una tra le migliori in Europa e un vanto per l'insegnamento italiano. Il fatto inoltre che la brava Ministra si sia fatta riprendere il primo dell'anno in una scuola del Nord ed in una realtà dove già vigeva un certo sistema apparso elitario ci preoccupa notevolmente. Risponde alla logica di un paese a due velocità, dove il Sud sarà pesantemente penalizzato sia per le minori risorse alla scuola sia per gli effetti di federalismo fiscale al momento ancora di stampo nordista. E’ un problema serio che sta già determinando una protesta molto estesa , è una questione che riguarda la vita e la condizione delle famiglie. La scuola non può vivere in logiche solo quantitative a scapito di una qualità che va invece ricercata ed elevata continuamente. Si tratta del futuro umano, culturale e sociale della futura popolazione del nostro Paese.
Il Partito Democratico è e sarà a fianco delle famiglie, dei giovani alunni e degli insegnanti per una scuola diffusa, efficace ed all'altezza delle sfide del nuovo secolo.
Enzo Casone Segretario Cittadino PD di Brindisi
Lucia Morelli Responsabile delle Politiche educative e sociali del PD Cittadino di Brindisi
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