Brindisi, 19/09/2008

Confiscati beni per 850mila euro a Savino Di Lauro

Due attività commerciali, un'abitazione, quote di una società ed un auto. Sono i beni, riconducibili al pregiudicato brindisino Savino Lauro, confiscati oggi dagli agenti della Direzione Investigativa Antimafia di Lecce, su disposizione della dottoressa Adele Ferraro, sostituto procuratore del Tribunale di Brindisi.
Il provvedimento riguarda il "Bar Billionaire" e la pasticceria "Peccati di gola" di Brindisi, quote sociali della "Varenne Srl" di Brindisi, una abitazione e un'auto, per un valore totale di circa 820mila euro.
I beni (alcuni dei quali già oggetto di sequestro preventivo notificato nel 2006) sono intestati ad una figlia di Di Lauro e, secondo gli investigatori, sarebbero stati acquistati con i proventi delle attività illecite dal momento che i redditi denunciati da Savino non risultano tanto alti da giustificare gli acquisti e che la figlia non avrebbe dichiarato alcun guadagno.
Savino Di Lauro, 51 anni, è stato un esponente di primo piano della frangia della Sacra Corona Unita che faceva riferimento al boss mesagnese ed oggi collaboratore di giustizia “Peppo” Leo.
Pregiudicato per associazione mafiosa e condannato con sentenze confermate in secondo grado per traffico di stupefacenti ed estorsione continuata, Di Lauro è attualmente sottoposto al regime di sorveglianza speciale.