Bari, 20/09/2008
Rigassificatore: Le associazioni alla Fiera del Levante
Le associazioni ambientaliste che si oppongono all'insediamento del rigassificatore a Brindisi hanno incontrato i giornalisti pugliesi.
L’incontro è avvenuto nella Fiera del Levante nelle immediate vicinanze dello stand allestito dalla Brindisi LNG.
Nell’incontro sono stati ribadite le fin troppo note ragioni che si oppongono alla realizzazione del rigassificatore. Questo “incontro” è stato voluto anche per sfatare alcune gravi e colpevoli inesattezze che vengono fatte circolare ad arte in questi giorni come quella di un immaginato diverso atteggiamento della città nei confronti della “questione rigassificatore”. Chi afferma ciò sa di dire il falso, e questo viene fatto perché si hanno precisi interessi a far accreditare notizie tanto strampalate quanto inverosimili per il semplice fatto non è venuto meno uno solo dei motivi che hanno originato la ferma contrarietà all’impianto di rigassificazione. Anzi le varie strategie messe in atto dalla Brindisi LNG, il grande uso di risorse fanno intravedere i grandi interessi in ballo della società inglese in questa vicenda. Interessi che configgono con quelli della comunità brindisina e delle istituzioni che credono in uno sviluppo diverso, interessi della LNG che si esplicitano nelle varie dichiarazioni dei massimi esponenti della società. Ma come se ciò non bastasse, per rafforzare la contrarietà all’impianto, vi sono i risvolti di procedimento penale in corso che fanno intravedere le macchinazioni ordite ai danni degli interessi collettivi del territorio brindisino. Il progetto relativo al rigassificatore era stato autorizzato a seguito di un procedimento amministrativo viziato da gravi illegalità e segnato da comportamenti che hanno giustificato l’apertura di un inchiesta penale sfociata nell’arresto di amministratori e imprenditori locali nonché di qualificati manager della società costruttrice Brindisi LNG/British Gas e nel sequestro della zona destinata ad ospitare l’impianto. E nei confronti della società costruttrice (British Gas) la Magistratura ha mosso l’accusa di avere commesso, come si legge negli atti del noto procedimento penale, un «illecito amministrativo per non avere adottato modelli di organizzazione idonei a prevenire» alcuni reati commessi «da persone che rivestivano, all’epoca della commissione dei fatti, funzioni di rappresentanza» e di dirigenza traendo dalla loro condotta «un profitto di rilevante entità, consistito nell’ottenimento dell’autorizzazione ministeriale alla realizzazione e all’esercizio di un rigassificatore in Brindisi e nel rilascio da parte della locale Autorità Portuale della concessione demaniale».
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO A FIRMA:
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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