Brindisi, 25/09/2008

Licchello (Uil): "la politica che fa e disfa"

Leggiamo increduli e preoccupati il balletto degli annunci che i mass-media riportano giornalmente per le ultime scelte negative che danneggiano il nostro territorio (vedi Eurostar) ed il puntuale recupero del giorno dopo che avviene grazie alla infaticabile attività di recupero dei vari politici locali, senatori e deputati della Repubblica ed altri rappresentanti della società brindisina, impegnati ad un estenuante lavoro di salvataggio di accordi e decisioni che pregiudicano lo sviluppo della nostra provincia.

Penelope, di buona memoria, che notoriamente di giorno tesseva e di notte disfaceva, passa per una dilettante nei loro confronti!
La UIL di Brindisi pensa che tutto questo avvenga per una scelta politica fatta ad arte dagli attuali amministratori.
Ciò che si decide oggi non vale domani. Una chiara posizione per mantenere la situazione in stallo, facendo di fatto peggiorare l'intero sistema economico brindisino.
Mentre Penelope aveva almeno una sua strategia: tessendo e smantellando, prendeva tempo per recuperare il consorte (Ulisse), c'è qualcuno in grado di spiegare a quali risultati ci condurrà la politica del fare e disfare che giornalmente subiamo?

Fino ad oggi registriamo un lungo elenco di risultati negativi che vanno dalla crisi del sistema industriale, a quello tessile, all'agro-alimentare, al settore commerciale (chiusura di innumerevoli negozi) e del turismo, all'aeroporto carente di rotte nonostante la grande potenzialità di passeggeri, al porto che fatica ad uscire dalla crisi di traffici, con drammatici danni occupazionali.
Basta pensare ai lavoratori della ex DOW ed ex EVC, ancora senza occupazione, ai tanti giovani occupati in esercizi commerciali licenziati e rimasti senza lavoro, alla situazione drammatica dei lavoratori del tessile ed a quelli del settore agro-alimentare.

Certezze diventate precarietà in brevissimo tempo. Il presidente della provincia Errico ammette che la competitività tra territori penalizza la politica brindisina, accusando qualcuno!!!?(ma chi)che da tempo lavora per impoverire il territorio.
Il sindaco Mennitti dichiara che la tendenza!!!? esiste e dà la colpa al fatto che “la città non ha più rappresentanti politici nei centri di potere, a differenza di una volta” citando i vari Caiati, Guadalupi e Manco.

Banali scusanti per scaricare le loro responsabilità politiche che sono state determinanti per arrivare a questo situazione.
Chiediamo: non sono stati loro i promotori di una nuova politica di sviluppo della provincia e della città, fino a questo momento fallimentare?
Non hanno lavorato alacremente alla demonizzazione del sistema dei partiti, proponendosi come unici depositari del verbo politico e promotori della innovativa gestione della pubblica amministrazione, libera dai vincoli e dagli intrecci del POTERE, promettendo mari (Città d'acqua) e monti (cultura per tutti)?.
Se questi sono i risultati allora devono, con franchezza ammetterlo, senza scaricare ad altri il fallimento del loro mandato.
La UIL di Brindisi, come sempre, ritiene che continuare a prendersi in giro con questa politica sbagliata non potrà che determinare il completo crollo della economia della nostra provincia.

Il Segretario provinciale UIL
A. Licchello