Mesagne, 23/10/2008
Scuola, La Destra: “dov’è la libertà di poter dire NO alla 133?”
Fanno davvero inorridire le parole pronunciate dal presidente del consiglio: invoca un massiccio coinvolgimento della polizia di stato per contrastare gli studenti che protestano. Una vergogna!
Dopo quasi un mese di manifestazioni, cortei, assemblee, riunioni straordinarie, lezioni tenute in piazza, occupazioni ecc. ecc. il primo ministro invece di chiedersi come mai così tanta gente la pensa in tal modo, e di sedersi quindi col ministro dell’istruzione a rivedere ciò che è errato, prorompe sostenendo di voler andare avanti senza ripensarci. Inoltre garantisce l’invio della polizia per contrastare i manifestanti. La scusa è bella pronta: lo si fa in difesa di chi vuol continuare col proprio mestiere. Ma chi vuole, in questo periodo, continuare a studiare e/o a lavorare? Chi garantisce un futuro a questa gente, all’università pubblica, alla cultura di tutti!?
E’ difficile rendersi conto che tutti i dipendenti delle università, dal rettore ai bidelli, sono in piazza a dire no a questa riforma!?
No, non è difficile vederlo, ma è difficile accettarlo!E ancora più difficile è ammettere di aver sbagliato.
Sono i rettori, scesi per primi in campo, a mandare inviti agli studenti (prove alla mano) per partecipare alle assemblee al fine di discutere insieme sul da farsi. Quando invece si tratta di proteste banali i rettori sono i primi ad opporsi e prendere le dovute misure di contrasto.
Escludendo le manipolazioni volute da parte delle opposizioni o da parte di qualche “usurpatore”, la gente convinta di quello che fa, oggi, è davvero tanta. E’ da anni che non si assiste a uno scenario così acceso.
Ma il governo imperterrito fa l’indifferente. Ed una colpa maggiore ce l’hanno tutti coloro che sono al seguito: dai grandi dirigenti ai semplici militanti. Coloro che pur di non contrastare il proprio padrone, tacciono dimenticandosi di essere genitori di studenti, mariti/mogli di docenti o ricercatori.
Il presidente del consiglio farebbe bene a correre dal ministro dell’interno per prendere decisioni su problemi ben più seri e pericolosi come quello di combattere la criminalità che ci devasta di giorno in giorno. Perché ricordiamoci che la delinquenza è frutto dell’ignoranza mentre gli studenti sono le fondamenta della cultura….che non lascia spazio alla criminalità!
Ma mi sa tanto che oggi in Italia è benvoluto il contrario.
Movimento Universitario de La Destra & G.I., Mesagne |