Bari, 28/11/2008

ANCI Puglia: mobilitazione civile contro Trenitalia

Si è svolta oggi a Bari, una Conferenza stampa indetta dall’ANCI Puglia sulla questione riguardante la soppressione delle fermate dell’Eurostar Lecce-Roma e il divieto di utilizzo di abbonamenti Eurostar per viaggiare su treni regionali.
Questo all’indomani dell’incontro “disastroso” con Trenitalia, dove una delegazione composta dall’ufficio presidenza dell’ Associazione dei comuni e dai sindaci interessati alla soppresione delle fermate, (Barletta, Fasano e Ostuni) giunta a Roma per rappresentare le ragioni del territorio, ha avuto risposte è giustificazioni definite “da istigazione alla disobbedienza”.
L’amministratore delegato di Trenitalia, Soprano, ha infatti argomentato le decisioni sulla soppressione delle fermate spiegando che i convogli Eurostar per i quali non sono state previste soppressioni di fermate sono quelli finanziati dallo Stato e che gli stessi sono quelli che attualmente posseggono un buon equilibrio finanziario (utili), nella “speranza” che i passeggeri che salivano sui treni dalle stazioni soppresse possano decidere di viaggiare sugli altri Eurostar (quelli delle fasce oraria meno richieste), che attualmente registrano un pessimo equilibrio finanziario (perdite). Ne deriva che la soppressione delle fermate è resa funzionale al salvataggio di altri Eurostar che registrano perdite, e ciò al fine di garantire problemi per l’organizzazione del personale.

Sul divieto di utilizzo di abbonamenti Eurostar su treni regionali invece la giustificazione è stata che gli Eurostar e i treni regionali appartengono alla stessa impresa, ma fanno parte di linee economiche diverse. Al fine dunque di salvaguardare l’equilibrio interno del bilancio (non certamente il saldo aziendale complessivo) Trenitalia ha deciso il divieto. Sulla vicenda sarrebbe in piedi una trattativa con la Regione Lombardia, in particolare, il cui esito sarà poi esteso anche alle altre regioni.

Il vicepresidente di ANCI Puglia, Fabiano Amati, ha ribadito la delusione per le argomentazioni fornite da Trenitalia e l’immediata intenzione di ricorrere ad una mobilitazione civile e democratica utilizzando le opportune azioni di forza che le leggi dello Stato assicurano. “A questo punto dobbiamo rivedere il rapporto tra Trenitalia ed enti locali” - ha detto Amati – “…valuteremo l’ipotesi di una ordinanza sindacale con tingibile che obblighi Trenitalia alle fermate, e riuniremo i consigli comunali nelle stazioni. Vista la situazione dei trasporti in Puglia non è più possibile tacere, tutti insieme senza differenze partitiche, dobbiamo condurre questa battaglia”

Il presidente Lamacchia, anch’egli commentato con disappunto le dichiarazioni di Trenitalia, ha dichiarato: “lancio un allarme: la Puglia rischia un arretramento economico e addirittura l’isolamento; non può esistere sviluppo senza mobilità. Assistiamo a una veloce privatizzazione di tutto – ha continuato Lamacchia - che privatizza i profitti ma socializza i debiti. Chiediamo un confronto politico per capire se i vettori (Trenitalia così come Alitalia) quando percepiscono fondi pubblici devono o non devono poi rispondere in termini di efficienza e qualità del servizio.
Infine Lamacchia ha concluso lanciando un appello a tutte le istituzioni e le forze politiche regionali e nazionali: “battiamoci tutti insieme per lo sviluppo della Puglia. Noi continueremo a sostenere i comuni a tutela dei cittadini attivandoci con una serie di iniziative” La delegazione dei pendolari ha ribadito l’assurdità e l’insostenibilità della circolare in vigore da novembre che costringe i pendolari a pagare due abbonamenti bidirezionali sulla stessa tratta e con lo stesso vettore, un altro abuso perpetrato da Trenitalia a danno dei pendolari che “costretti” a viaggiare in Eurostar, ogni giorno si spostano su distanze di 150-200 Km (e ritorno). E il motivo dichiarato sfacciatamente: fare cassa.
La Puglia è una regione atipica geograficamente, la media nazionale della distanza percorsa dai pendolari si attesta sui 24Km al giorno (dossier Legambiente Pendolaria). In Puglia sale di gran lunga, e questo coincide con una crescente domanda di trasporto ferroviario e integrato pubblico a cui non c’è risposta.
I pendolari chiedono la revoca immediata della suddetta circolare, il ripristino degli abbonamenti unidirezionali e il potenziamento e dei collegamenti regionali nelle fasce orarie 6.00 – 9.00 del mattino e 16.00 – 19.00, con la ormai possibile riduzione dei tempi di percorrenza.). Il comitato dei pendolari ha incontrato il 26 novembre scorso l’Assessore regionale ai trasporti Loizzo, il quale sul tema ha promesso l’interessamento e una risposta a breve.

COMUNICATO STAMPA ANCI PUGLIA