Brindisi, 16/07/2004

Lettera aperta di Fabiano Amati al Sen. Curto

Il coordinatore provinciale della Margherita, Fabiano Amati, ha scritto una lettera aperta al Sen Curto.
Di seguito ne riportiamo il testo integrale.

Caro Sen. Curto,
ti scrivo in virtù della tua qualità di capo dell’opposizione alla Provincia.
Le tue prime dichiarazioni sugli intenti, lasciano supporre opposizione costruttiva (per usare un concetto in voga) con relativo reclamo di disponibilità della maggioranza ad ascoltare il Consiglio provinciale su tutti i temi di portata strategica.
Orbene: noi ci siamo e difenderemo sempre il diritto dell’opposizione a concorrere nelle scelte, nelle forme e nei limiti che la logica dell’alternanza propone, perché ho sempre pensato che un governo è forte se altrettanto forte ed intransigente è l’opposizione.
Ma ti dirò di più!
Appartiene all’ovvio, ma ciò che è ovvio – quasi per sortilegio - è sempre più difficile da cogliere, che le scelte più gravose, e forse più laceranti, non possono essere compiute in solitudine, perché quando si è soli molto spesso si offre agli altri l’opportunità della diserzione e dell’irresponsabilità; è il caso, per esempio, del rigassificatore: su questo tema il punto di partenza non trattabile è il dissenso, corredato – tuttavia – dal sostegno di tutta la comunità provinciale, attraverso il coinvolgimento convinto di tutto il Consiglio provinciale, dei Consigli comunali, dei Parlamentari e dei Consiglieri regionali della Provincia.
In questo concerto di disponibilità, che oggi attraverso te richiedo, consiste il punto più qualificante dell’area nuova che tutti, in campagna elettorale, abbiamo dichiarato di poter portare.
A volte, come ti è noto, le vicende della vita si organizzano in maniera tale, che una vittoria ed una sconfitta possono essere ritenute utili, allo stesso tempo, per fare qualcosa di buono: è il nostro caso.
La vittoria del centrosinistra ha obliterato fedeltà politiche, descrivendoci come punta avanzata di un dissenso complessivo sullo stato della provincia, nei confronti dei governi nazionale e regionale, che vi era la necessità di segnalare e che tu, per ragioni politiche assolutamente legittime, non avresti potuto esercitare.
Oggi tuttavia la vittoria del centrosinistra ti ha liberato dall’impaccio, come ha liberato tutto il centrodestra provinciale, mettendoti nella condizione straordinaria ed irripetibile di non poter apparire punta della retroguardia, concedendo ragionevolezza alle battaglie che in favore della nostra provincia vorrai condurre – su temi concreti e specifici - contro la tua stessa coalizione, anche “battendo i pugni”.
Ed allora vado al punto!
Ti ho scritto per provocare in te (anche nella tua qualità di parlamentare nazionale) e nella tua coalizione, la partecipazione all’orchestra della nostra provincia, per migliorare il suono così da raccogliere qualche applauso in più. La vicenda del rigassificatore, detto bandendo ogni forma di massimalismo, propone il caso di un impianto d’interesse nazionale in una provincia che all’interesse nazionale ha già dato. Questa qualità (l’interesse nazionale), come ti è noto, offre al Governo nazionale la c.d. licenza (in termini legislativi) di “uccidere”, cioè l’opportunità di derogare alle disposizioni normative sul governo locale, residuando in nostro favore solo l’esercizio d’attività moleste o cavillose, il cui risultato prevedibile consiste solo nell’ingrossamento dei portafogli degli avvocati.
A parte allora ogni questione sui meriti e torti del passato, che come saprai non darebbero merito o torto a noi (e perciò sarebbe inutile discuterne), il punto odierno è la qualità del tuo impegno, che nell’incrocio tra potestà di livello provinciale (anche l’opposizione è un potere) con potestà di livello nazionale potrebbero definirti portavoce, unitamente a tutti i tuoi collegi parlamentari di maggioranza che avvertono il peso dell’ora, della nostra opinione contraria, e quando dico nostra, come sai, mi riferisco alla quasi totalità dei cittadini della nostra provincia, di qualsiasi colore politico.
Vi è un altro punto di merito su cui vorrei che si manifestasse la tua opposizione di governo.
Come sai il Governo ha varato il decreto taglia spese, chiedendo alle province e ai comuni un sacrificio equivalente a 2,2 miliardi di euro (stima Anci).
Inoltre: come hanno fatto osservare i tecnici della Camera dei Deputati, la manovra possiede rischi di “rimbalzo” nel 2005, cioè consegnare agli esercizi successivi un flusso di pagamenti ben maggiore di quelli tagliati, determinando negli enti locali, specie per quelli del Sud (come ci ha riferito ieri la SVIMEZ), un’insopportabile difficoltà ad erogare servizi.
Sai bene che quando parliamo di enti locali non discutiamo solo di quelli governati dal centrosinistra, ma pensiamo anche a Brindisi e Francavilla Fontana, tanto per citare alcuni casi.
Anche su questo dunque, mi permetto di provocare la tua intransigenza parlamentare, e sappi che la battaglia riceverà il calore di tutti i Cittadini della Provincia, qualificando seriamente il ruolo di “oppositore per costruire” che ti sei giustamente ed autonomamente assegnato.
Un’ulteriore questione, giacché ci siamo, vorrei sottoporre alla tua riflessione.
Gli ultimi mesi di politica ci hanno riproposto al centro del dibattito la questione della legalità.
Io respingo l’idea, come credo dovrebbe fare ogni persona sensata, che nella nostra provincia il problema dell’illegalità abbia dimensioni più acute rispetto ad altri territori del nostro paese, perché mi sembra – a dirla tutta – che è semplicemente più acuto il fenomeno di contrasto a tali forme di pubblico governo, rispetto ad altre province o regioni.
Non disconosco, tuttavia, l’esistenza di realtà locali in cui il rischio di degenerazione è molto prossimo, rispetto al quale una classe politica accorta dovrebbe intervenire per porre rimedio prima che altri episodi possano mettere in crisi il rapporto di fiducia tra istituzioni e Cittadini.
Ti è noto, credo, che il fenomeno attecchisce in ambiti in cui l’apparato della pubblica amministrazione non è stato adeguatamente innovato ed aperto alla modernità, segnalandoti che in alcuni casi – invece – le iniziative di governo tendono proprio a discostare l’apparato della pubblica amministrazione dall’innovazione, proprio perché la restaurazione fa affievolire gli ultimi residui controlli, generando confusione ed innestando possibilità d’esercizio della potestà pubblica assolutamente discrezionali, in violazione di una copiosa legislazione nazionale che da tali forme feudali voleva consumare affrancamento.
In quest’ambito emerge il nostro ruolo di dirigenti politici provinciali e comunali, che senza paura pongono la questione e si applicano alla soluzione, memori – almeno sotto il profilo del metodo - del vecchio proverbio persiano: spazza dinanzi alla tua porta, contribuirai a tenere pulita la Città.
Anche e soprattutto su questo mi aspetto un cenno di “opposizione costruttiva”.
Cordiali saluti.
Fabiano Amati

COMUNICATO STAMPA LA MARGHERITA BRINDISI