Brindisi, 19/01/2009

Cattura lepri: sconcerto e preoccupazione delle Associazioni

LEPA, LAV, WWF, Legambiente e Italia Nostra, in una riunione tenutasi il 17.01.2009 avente per oggetto la valutazione del programma di cattura delle lepri che verrà attuato nei prossimi giorni presso il Parco Regionale delle Saline di Punta della Contessa, da parte dell’ATC (Ambito Territoriale di Caccia), intendono esprimere, in particolar modo agli Enti preposti alla gestione ed alla tutela del parco, una serie di proposte fattive per la soluzione dei problemi lamentati dagli agricoltori.

Le associazioni firmatarie del presente comunicato esprimono sconcerto e preoccupazione per la superficialità con cui gli stessi Enti, Provincia e Comune di Brindisi, autorizzanti l’intervento, intendono affrontare la situazione. Non si ritiene, infatti, che la cattura delle lepri in area protetta possa essere la soluzione ai danni provocati alle colture dagli animali selvatici, specialmente se ad attuarla è stato legittimato un organismo costituito per quasi la totalità dalle associazioni rappresentative del mondo venatorio.
La legge istitutiva del Parco, nel caso che ci interessa, prevede un indennizzo agli agricoltori per le colture danneggiate dalla fauna selvatica presente nelle aree protette. Ci domandiamo quindi che senso abbia utilizzare un sistema inefficace e basato su un censimento fortemente discutibile e poco attendibile.

La scelta del legislatore di ricorrere all’indennizzo nei casi di danni alle colture, rinviene nel valore riconosciuto alla fauna selvatica, quale patrimonio dello Stato e pertanto della popolazione.
Nell’esprimere dissenso verso le scelte effettuate, che riteniamo non risolvano assolutamente il problema, e nel rispetto che meritano le risorse pubbliche così come il bene comune, ci permettiamo di apportare le nostre proposte alle questioni sopra elencate:
 Adozione condivisa del Piano territoriale, del Piano pluriennale economico-sociale e del Regolamento del Parco;
 stop all'immissione di nuove lepri sul territorio;
 introduzione di predatori naturali delle lepri nel Parco delle Saline;
 stop alle esche avvelenate per i predatori;
 verifica puntuale ed ufficiale, a cura dell'Ente gestore del Parco, dei danni arrecati alle colture nell'Area protetta, con indicazione dell'entità del danno, del suo valore, dell'animale che lo ha causato, dei riferimenti catastali e geografici del fondo;
pagamento tempestivo agli agricoltori, a cui le associazioni ambientaliste esprimono piena vicinanza e solidarietà, degli indennizzi per i danni alle coltivazioni causati dalla fauna selvatica, come prevede la legge istitutiva del Parco.

LEPA LAV WWF Legambiente Italia Nostra